VITERBO – Il territorio della Tuscia torna a tremare con la recente notizia del ritiro dell’autocandidatura del Comune di Trino, a Vercelli, per ospitare il famigerato Deposito nazionale di scorie nucleari.
A decidere il passo indietro è stata la giunta del comune piemontese, una revoca che porta la prima firma del sindaco Daniele Pane e che solo in queste ultime ore è stata pubblicata. A pesare sicuramente sull’iniziale decisione dell’autocandidatura, i rapporti con i comuni limitrofi, tutti schieratisi contrari all’arrivo del Deposito nucleare nel proprio territorio.
All’autocandidatura si erano opposte anche molte associazioni ambientaliste, ma in primis la maggior parte dei territori della provincia di Alessandria e di Vercelli. Diverse amministrazioni avevano già annunciato di voler presentare anche un ricorso al tribunale amministrativo regionale (TAR), pronti a mettere i bastoni tra le ruote a Trino Vercellese. Non c’è da stupirsi, quindi, che le pressioni ricevute abbiano infine convinto il comune a ritirare la disponibilità.
Anche esponenti dello stesso partito del sindaco Pane si erano schierati contro la decisione del primo cittadino, creando un corto circuito interno alle compagini locali del partito (Fratelli d’Italia).
La palla, così, torna nel territorio della Tuscia, il più idoneo con 21 siti “ideali”. Un vero record a livello italiano, nonostante le firme raccolte, i ricorsi effettuati dai comuni e le innumerevoli proteste dei cittadini.