Latina – Caso Iannotta, un perito per ristabilire la verità sulla confisca (senza regole) che ha colpito l’imprenditore di Sonnino

Soddisfazione dei difensori degli imputati che finalmente possono dimostrare, numeri alla mano, che questa inchiesta è frutto di teoremi senza riscontri probatori reali

LATINA – Rinnovazione dell’istruttoria in appello nel “Caso Iannotta”. Il Collegio della Corte d’appello di Roma ha conferito l’incarico al perito per la verifica sui numeri effettivi della più vasta confisca patrimoniale del sud pontino nel dopoguerra, attraverso l’obbligatorio accesso alle banche dati pubbliche e private, ivi incluse le istruttorie bancarie dei numerosi finanziamenti dei più importanti istituti di credito ignorati sia dagli organi inquirenti sia dai Giudici di primo grado.

La Corte d’appello di Roma, all’udienza pubblica di ieri, ha conferito l’incarico al perito Carlo Angelini di Roma per svolgere le necessarie verifiche sui presupposti di proporzionalità nel giudizio patrimoniale della confisca che a più riprese l’ avvocato Mario Antinucci, difensore di Luciano Iannotta, ha ripetutamente sollecitato nel giudizio di primo grado e nei motivi d’appello.

Il Collegio della Sez. IV per le misure di prevenzione, composto dai giudici Flavio Monteleone (presidente), Giovanni Neri (giudice) e Aldo Morgigni (giudice relatore), acquisite le memorie ed i contestuali quesiti peritali proposti dalla difesa del proposto Iannotta e dalle altre difese dei terzi coinvolti nel giudizio, previa discussione in camera di consiglio durata oltre cinquanta minuti, ha infine dettato al perito i tre quesiti ai quali la difesa tutta si è associata, ritenute assorbite le indicazioni fornite con i quesiti proposti e depositati:

1. Dica il perito quale sia la provenienza delle somme impiegate per l’acquisto dei beni confiscati, accertando la tracciabilità della medesima provenienza in relazione a ciascuno dei detti beni per il periodo preso in considerazione nel decreto di confisca impugnato.

2. Dica il perito, con riferimento al proposto, se sussista sproporzione economica tra redditi e patrimonio di LUCIANO IANNOTTA e i beni confiscati.

3. Dica il perito quale fosse la capacità patrimoniale e reddituale dei terzi al momento dell’acquisto dei beni confiscati, accertando la compatibilità della detta capacità con il valore dei beni di pertinenza di ciascun terzo al momento dell’acquisto.

Considerata la natura e vasta complessità della perizia il Collegio, oltre a disporre l’accesso immediato alla copiosa mole di atti e documenti depositati in primo grado dalla difesa del proposto Luciano Iannotta, ha autorizzato il perito a consultare banche dati pubbliche e private, istruttorie bancarie di numerosi finanziamenti letteralmente ignorati sia dagli organi inquirenti nella proposta di prevenzione sia dai Giudici del Tribunale delle misure di prevenzione di primo grado.

Inizio delle operazioni peritali fissato al 4 aprile 2024 a Roma con termine di deposito della complessa perizia di giorni 90 ed udienza rinviata al 24 settembre 2024 per ascoltare il perito in contraddittorio con i consulenti e le difese.

Oltre alla difesa di Luciano Iannotta, alla quale si sono tutti unanimemente associati, erano presenti gli avvocati Cristina De Angelis per Filippo Iannotta (presente); Lorenzo Litterio per Setina Costruzioni Srl; Francesco Vasaturo per Timewarp sostituito da Melegari di Latina; Stefano Perotti per Lorenzo Feudo e la Oscar Immobiliare ed infine Fabrizio Mercuri per Giorgio Destro.