Tuscania – No all’invasione dei pannelli fotovoltaici

Il futuro del paesaggio di Tuscania: un appello alla salvaguardia ed un’audizione della XII commissione della Regione Lazio in loco prevista per 26 marzo

di Cristina Volpe Rinonapoli

TUSCANIA – Non si ferma la mobilitazione nella Tuscia per l’avanzata dei pannelli solari, pale eoliche e tutto ciò che riguarda quella che doveva essere una transizione energetica buona ed utile al territorio, che al contrario, si sta realizzando come la principale nemica dello stesso territorio.

Sul caso Tuscania nello specifico, ma di tutta la Tuscia in generale, diverse associazioni ambientaliste culturali, pezzi di società civile, amministrazioni locali, hanno espresso forte preoccupazione per l’ennesimo progetto di un mega-impianto fotovoltaico proprio a Tuscania, questa volta nella zona di Montebello – località Casalino.

Il progetto contraddice le delibere del consiglio comunale di Tuscania del 2014 e del 2021 che dichiarano l’area non idonea a tali impianti. Tuonano le associazioni perché: “Se tale progetto venisse approvato sarebbe un precedente gravissimo che renderebbe carta straccia qualsiasi atto amministrativo comunale a tutela del proprio territorio, a Tuscania come nel resto della Regione Lazio”.

Il progetto, dunque, sembrerebbe ignorare non solo le delibere del consiglio comunale di Tuscania -che regolano l’installazione di impianti fotovoltaici sul territorio- in particolare, si contesta il mancato rispetto delle linee guida relative all’ impatto paesaggistico- ma anche la delibera n. 171 del 2023 della Giunta Regionale del Lazio, che già da tempo, ha evidenziato proprio la saturazione del territorio in termini di impianti per la produzione di energia alternativa, incluso il fotovoltaico, parlando di “ effetto di saturazione” raggiunto, ed obbliga ad uno stop. E all’uso, d’oggi è doveroso specificare, ancora una volta, che Il viterbese, in cui si trova Tuscania, ospita già quasi l’ 80% di tutti gli impianti FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) del Lazio, superando ampiamente gli obiettivi 2030 per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Su questo tema è chiamata in ballo la Regione Lazio, sono stati gli stessi comitati a rivolgersi al presidente della commissione Tutela del territorio del Consiglio regionale, presieduta da Nazzareno Neri per richiedere una seduta in loco, dopo l’audizione che si era svolta il 23 ottobre nell’aula della Pisana, alla presenza di sindaci, amministratori locali e personalità del settore, si legge nel comunicato: dal titolo ”Audizione su Energie Rinnovabili e saturazione della Tuscia” Tuscania: martedì 26 marzo.

Su richiesta del Comitato Ambiente e Salute Tuscia di Farnese e con l’ appoggio del Coordinamento Ambientale Tuscia (CAT), Il Presidente della XII Commissione Consiliare della Regione Lazio, On. Nazareno Neri, ha indetto una audizione che si terrà al Teatro comunale ” V.Luchetti” (ex Rivellino) di Tuscania il giorno martedì 26 marzo 2024 alle ore 11:00.

Il tema dell’ Audizione saranno le energie rinnovabili ed il territorio con particolare attenzione alla Tuscia, dove, da risorsa, sono diventate un serio problema. Il luogo dell’ Audizione è stato scelto per dimostrare la vicinanza a questo territorio. Inoltre ci sarà il coinvolgimento di importanti personalità politiche regionali e nazionali.

L’ audizione avrà il carattere di Assemblea Pubblica, dove si potrà assistere al dibattito anche da semplici cittadini.”

Dunque un’audizione dove verranno chiamati tutti i sindaci dei comuni coinvolti nella Tuscia cosi come la precedente alla pisana a fine ottobre, sicuramente fra tante personalità politiche che si attendono e pezzi di società civile, anche il sindaco del comune limitrofo di Tarquinia, territorio a sua volta coinvolto insieme a Tuscania in un progetto di mega impianto, Alessandro Giulivi che a detta dei membri dei comitati stessi “Si sta spendendo in questa battaglia, ed è per noi un interlocutore, anche per il fatto di aver portato l’Avvocato Marchetti, esperto del tema, in audizione in Regione la scorsa volta”.

Dunque amministratori coraggiosi che vorrebbero tutelare il territorio, mobilitazione civile, la Regione Lazio che ha da tempo deliberato lo stop e la seduta della commissione Tutela del Territorio questa volta in loco.

I presupposti per lo stop di fatto e non solo sulla carta ci sono tutti, riuscirà la Tuscia a tutelare se stessa?

Appuntamento il 26 marzo al teatro di Tuscania, per un’audizione molto particolare che vuole essere, come specificano i comitati anche assemblea pubblica. La battaglia non si arresta.