Chiamati a plasmare gli individui di domani, vivono con i sensi di colpa di esserci sempre “troppo poco”, ma oggi consapevoli che non c’è niente di più prezioso del tempo dedicato ai figli.
Sono infatti triplicate in dieci anni le richieste di congedi lavorativi per seguire la famiglia.
“Sto facendo quello che mio padre non ha fatto con me” racconta un padre, e come lui molti altri, oggi sempre più presenti rispetto al passato, tra faccende domestiche e compiti.
A sostenerli lo psichiatra Raffaele Morelli: “I padri di oggi sono i migliori della storia – afferma – perché non è mai successo nelle epoche precedenti che si occupassero così tanto dei figli. Oggi i padri stano conquistando qualcosa che un tempo non c’era, la femminilità che è dentro di loro, stanno scoprendo la tenerezza e la dolcezza, cose mai esistite nelle epoche precedenti”.
“C’è poi la triste e dilagante realtà dei padri separati,- come sottolinea l’associazione Codici – che li vede genitori di serie B, costretti a lottare per i propri diritti, rivendicando quel principio alla bigenitorialità di cui tanto si parla, ma che ad oggi è poco più di uno slogan, un diritto che esiste solo su carta. Trattati come bancomat che serve solo a mantenere economicamente la ex ed i figli, ai margini della famiglia e della società, in una condizione sempre più difficile sia sul piano psicologico che economico”.
Per loro l’associazione a lanciato la campagna “Voglio papà” nel fornire assistenza e supporto ai padri separati.
B.F.