Riceviamo e pubblichiamo da Luisa Ciambella (Per il Bene Comune).
VITERBO – La difesa del territorio resta una priorità evidente per la Regione Lazio che nelle scorse settimane si è pronunciata negativamente alla realizzazione dell’impianto eolico di 30 MW che sarebbe dovuto sorgere nei comuni di Ischia di Castro, Cellere, Valentano, Piansano, Arlena di Castro e Tuscania.
La direzione regionale Ambiente ha espresso il proprio diniego “rilevando di non poter escludere l’incidenza negativa e significativa” del progetto sui siti di Rete Natura presenti sul territorio. Una decisione che rispecchia la necessità di tutelare il paesaggio che è alla base delle politiche di salvaguardia del territorio regionale portato avanti in questo anno dall’amministrazione Rocca.
Se il blocco delle autorizzazioni ai nuovi impianti FER deciso dal presidente, Francesco Rocca, e trasformato in delibera dalla giunta regionale nel maggio del 2023, su proposta dell’assessore Elena Palazzo, ha messo un freno al proliferare di richieste, ancora molte procedure vengono dagli anni precedenti e non sempre sussistono le condizioni per rivedere le scelte dell’amministrazione Zingaretti che aveva condannato la Tuscia ad essere il territorio del Lazio con la più alta incidenza di suolo destinata alle rinnovabili.
La posizione assunta dalla Direzione regionale Ambiente evita, così, che l’area compresa tra i comuni di Ischia di Castro e Tuscania, già ampiamente sfrutta da impianti FER, continui ad essere riempita di pale eoliche e pannelli solari. Il patrimonio paesaggistico e ambientale della Tuscia va difeso con tenacia, nel segno del bene comune e del rispetto delle comunità del Viterbese.