Acquapendente – La chiesa rurale di San Michele Arcangelo diventa polo culturale

Grazie al comitato “Una campana per Sant’Angelo” la chiesa, oltre a mantenere il suo ruolo religioso, ospiterà mostre, concerti e conferenze”

ACQUAPENDENTE- “Una campana per Sant’Angelo” nasce un vero e proprio comitato a difesa della chiesetta alla quale tanti aquesiani e non solo sono affezionati. Il comitato prende le mosse dal restauro della chiesa rurale di San Michele Arcangelo extra moenia, che ha ottenuto un finanziamento PNRR, per il recupero del paesaggio rurale, in base ad un progetto redatto dagli architetti Renzo Chiovelli e Vania Rocchi. La chiesa infatti si trova al centro di un paesaggio collinare incontaminato, appena oltre la valle del fiume Paglia, alle pendici dei rilievi che  culminano con il Monte Rufeno, dove si estende la Riserva Naturale regionale.
Chiovelli: “Tra verdi colline e tornanti di stradine bianche costeggiati da cipressi – riferisce Renzo Chiovelli – si trova l’antica chiesa di Sant’Angelo, preceduta da un viale di cipressi, come altre più note chiesette rurali della vicinissima Toscana. In realtà la chiesa aquesiana vanta origini molto antiche, essendo erede di un’antica abbazia benedettina la cui fondazione originaria potrebbe essere ascritta ai longobardi, che erano notoriamente devoti a San Michele Arcangelo. Dell’epoca altomedievale rimangono ancora nell’attuale edificio ‘spolia’ di basi e capitelli reimpiegati nell’attuale portale. In seguito ad una cerimonia che si è tenuta presso la stessa chiesa rurale, a cui hanno partecipato soprattutto numerosi ex abitanti dei casali della zona, assieme ad artisti, artigiani, operatori turistici, ecc. si è costituito un comitato per ridare a questo che è stato uno dei primi simboli della Comunità Aquesiana, una nuova vita che vada oltre il mero recupero. La chiesa, oltre a mantenere il suo ruolo religioso, diverrà infatti un polo culturale per mostre, concerto e conferenze”. La costituzione del Comitato  già vede una folta partecipazione, comprendente anche artisti stranieri e italiani, tra i quali hanno aderito il tedesco Thomas Lange, il giapponese Mutsuo Hirano, il francese Jozef Bonnot, ma anche gli aquesiani Michele Panfoli, Giulio Banella, Graziano Del Francia, John Silver, Emanuele Crescenzi, ecc.
“Il Comitato prende il nome di “Una campana per Sant’Angelo”, – continua l’architetto Renzo Chiovelli – perché nel 1550, nel corso di un saccheggio delle campagne della Valle del Paglia, fu anche rubata la campana della chiesa, intendendo il furto come la sottrazione di uno dei principali simboli comunitari. Pertanto, il costituendo Comitato ha voluto prendere la simbolica dotazione di una nuova campana a conclusione dei restauri della chiesa, come inizio di una rivalorizzazione culturale e sociale dell’intera comunità aquesiana”. Le cariche del nuovo Comitato vedono come presidente Paolo Burchielli, vicepresidente Renzo Chiovelli e segretaria Vania Rocchi.

 

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