Giulivi: “I numeri premiano la scelta del Comune di riappropriarsi dell’evento”
TARQUINIA – Si è conclusa con successo la 75ª edizione della mostra mercato Macchine agricole di Tarquinia, che ha visto affluire oltre 100mila visitatori nei tre giorni di evento.
Numeri straordinari per la manifestazione, che ha confermato ancora una volta il suo ruolo di punto di riferimento per il settore agricolo del centro Italia e non solo. Particolarmente apprezzata è stata la giornata di domenica, che ha registrato la presenza di circa 70mila persone.
“I numeri premiano la scelta del comune di riappropriarsi dell’evento – commenta il sindaco Alessandro Giulivi -. Gli spazi espositivi sono stati letteralmente presi d’assalto dai visitatori e questo ci ha fatto capire, oltre che piacere, che sarebbe stata un’edizione da record”.
Oltre agli stand, che hanno fatto registrare il sold out con circa 200 espositori, successo anche per gli eventi collaterali come area food, convegni, conferenze, intrattenimento musicale e per i bambini.
Nonostante l’elevato numero di visitatori, specialmente nella giornata conclusiva che ha visto l’anello di circolazione completamente invaso dalle auto, la logistica ha funzionato bene. Grazie all’impegno del Comune e delle forze dell’ordine non si sono verificati particolari disagi, neanche per quanto riguarda la gestione del traffico.
“Un plauso all’assessorato all’Agricoltura guidato dal vicesindaco Luigi Serafini, alla Pro loco, alla polizia locale e alla protezione civile – conclude il sindaco – e a tutte le persone che hanno collaborato e lavorato al successo della manifestazione.
Un evento che conferma la vitalità del settore agricolo del territorio e la capacità di Tarquinia di organizzare appuntamenti di così grande rilievo e accoglienza.
Un capitolo a parte per gli operatori del comparto agricolo che dopo anni di assenza sono finalmente tornati a riempire la fiera e riportarla alle antiche tradizioni.
Questo significa che tutto il resto ha fatto da cornice all’obiettivo che ci eravamo prefissati, che è stato quello di riportare l’agricoltura nel cuore dell’Italia centrale e del litorale”.