Commercianti entusiasti, e ArcheoAres lancia l’idea: “Pensiamo a installazioni permanenti a San Pellegrino per accompagnarci fino al prossimo evento”
VITERBO – Città ricolma di turisti grazie a San Pellegrino in Fiore, esposizione florovivaistica per la prima volta firmata dal Comune di Viterbo con un investimento considerevole che, nonostante qualche critica, ha ben ripagato ogni spesa.
Complice una giornata di sole, soprattutto nel weekend, l’evento è riuscito ad attrarre migliaia di persone, facendo la felicità di ristoranti, negozi e musei, ognuno dei quali ha visto un flusso di visitatori veramente d’eccezione. Ora, tuttavia, quello che chiedono alcuni commercianti è che il Comune “non molli la presa” da qui fino a settembre per S. Rosa.
“Viterbo dovrebbe essere sempre così – spiega un commerciante del centro storico – quantomeno nei weekend. È stato un vero piacere vedere così tante persone passeggiare per le strade, non solo quelle di San Pellegrino, ma praticamente tutte quelle del centro storico”.
Entusiasta, Gianpaolo Serone, socio fondatore di ArcheoAres, la società che gestisce – tra gli altri – il Museo del Colle del Duomo. Per lo storico e archeologo, Viterbo dovrebbe ora pensare a qualcosa di più strutturato per capitalizzare la buona riuscita dell’evento. “Con il San Pellegrino di Ascenzi – dichiara – abbiamo visto una città con degli arredi urbani di alto livello. Anche se sarebbe difficile da realizzare, ora dovremmo pensare a un modo per far permanere questa tipologia di installazioni tutto l’anno, fino al San Pellegrino in Fiore successivo. Ovviamente senza fiori, magari pensando a qualcosa che possa resistere alle intemperie”.
L’idea, è subito sposata da altri commercianti e residenti della zona. “In questo modo – afferma un cittadino che abita proprio a San Pellegrino – non solo si attirerebbero più turisti durante il resto dell’anno, fino al successivo evento, ma si ridurrebbe al contempo la presenza di quelle persone che solitamente bivaccano e imbrattano il quartiere di notte”.
La presenza di turisti e visitatori nel meraviglioso dedalo di viuzze e piazze registrato in questi giorni, infatti, ha sensibilmente innalzato la sicurezza dell’intera area grazie a una presenza quasi costante di persone.
Al netto delle critiche, con persone che hanno sottolineato come l’evento fosse troppo poco “colorato” e godibile maggiormente da posizioni elevate, con San Pellegrino in Fiore la città ha finalmente dimostrato di poter rinascere e ambire davvero a quella posizione di Capitale Europea della Cultura che meriterebbe.
Ora, però, tutto viene ancora una volta riposto nelle mani dell’amministrazione che dovrà dimostrare di saper migliorare, programmare e replicare il successo.