Il candidato sindaco del Pd poteva chiedergli il perché ha tagliato posti letto e quasi chiuso l’ospedale cittadino
TARQUINIA – Era l’uomo dei grandi numeri. Aizzava il popolo della sinistra storica intelligente. Ha guidato il Partito democratico per essere poi cacciato. Ha distrutto la sanità regionale con la complicità del suo assessore Alessio D’Amato.
Adesso è ridotto alle salette di un bar e per fare numero ha chiesto aiuto alle mamme che hanno riempito qualche sedia con i proprio figli minorenni.
Parliamo del peggio politico mai avuto nella storia della regione Lazio, Nicola Zingaretti. Ieri è arrivato in città per sostenere il candidato a sindaco del Pd, M55 e Verdi-Sinistra. Nessuno si è accorto della sua presenza. E nell’anonimato con il quale si è presentato a 5 massimo 10 elettori se n’è andato via.
Sarebbe stato davvero bello poterlo incontrare e chiedergli spiegazioni sulle ultime porcate amministrative compiute dalla sua giunta. Non facciamo riferimento solo alla sanità pubblica ormai in coma. Facciamo riferimento allo scandalo delle mascherine. Dei vaccini. Della concorsopoli di Allumiere e dei soldi che deve dare indietro perché gli lo sta chiedendo la Corte dei Conti per l’immenso danno erariale compiuto insieme ad un altro disastroso ed incompetente dirigente all’epoca capo della Protezione Civile e cioè Carmelo Tulumello.
No. Da buoni comunisti lo hanno fatto arrivare di nascosto. Lo hanno salutato all’interno di una sala tetra e poco luminosa. Meglio non vederle bene le facce. Non si sa mai.
Quelle tristissime fotografie che rimarranno come ricordo a Francesco Sposetti sono state pubblicate sui social. Ve le mostriamo. Questo era l’uomo più potente d’Italia che non faceva accordi col Movimento 5 Stelle e che invece oggi ci va a braccetto.
Dispiace non averlo potuto accogliere come avrebbe meritato. Peccato.