L’amministrazione sta valutando “la soluzione meno cruenta” con l’ausilio dell’Unitus
VITERBO – Mentre il consiglio dei ministri ha già approntato un team di intervento dell’esercito per contrastare l’emergenza peste suina, anche a Viterbo si cerca una soluzione per la pressante questione che tiene svegli molti viterbesi.
La possibile risoluzione è stata presentata dal consigliere Marco Nunzi in consiglio comunale, che ha tenuto a ribadire come l’amministrazione abbia lavorato dal momento dell’insediamento al problema.
“Il problema è ormai nazionale – ha dichiarato Nunzi – ma da quando ci siamo insediati nel 2022 la sindaca ha fatto una delibera che racchiudeva vari punti che ha portato un notevole miglioramento da parte di chi la ha rispettata”.
Il problema, per Nunzi e l’amministrazione sarebbe legato principalmente all’ riserva naturale dell’Arcionello “un corridoio che permette ai cinghiali di entrare in città”.
L’amministrazione, tuttavia, anche con il supporto dell’Unitus, sta lavorando a un intervento meno “cruento” possibile. “C’è un modo meno invasivo – ha specificato Nunzi – che comporta sempre l’abbattimento dell’animale attraverso dei dardi narcotizzanti. In questi prossimi giorni ci sarà un altro tavolo tecnico, convocato insieme a Prefettura, Provincia e ASL per comprendere se poter intervenire in questo modo. Questo problema non potrà essere risolto per sempre, ma si proverà ad arginarlo in maniera decisa. E’ imminente una risoluzione al 90%”.