NAPOLI – Tragedia per una coppia di novelli sposi di Torre del Greco con la moglie che ha purtroppo perduto il figlio ad appena pochi giorni dalla nascita, avvenuta il 13 maggio scorso alla clinica “Stabia” di Castellammare.
Il piccolo Antonio era nato senza problemi e si nutriva regolarmente. Il giorno dopo la nascita, tuttavia, quando la madre era andata al nido dell’ospedale per allattarlo, i medici le hanno subito spiegato che la situazione era degenerata in pochi attimi. Una febbre molto alta aveva costretto il trasferimento del piccolo Antonio presso l’ospedale San Leonardo di Castellammare, meglio attrezzato.
Il neonato arriva però in condizioni già tragiche e compromesse con varie emorragie interne. Subito ricoverato in terapia intensiva e intubato, ad Antonio viene somministrata una massiccia dose di antibiotici in quanto i medici presumono che la situazione sia dovuta a una grave infezione.
Nel dubbio che i problemi del neonato possano essere legati anche a una cardiopatia, il piccolo, nella notte tra il 14 e il 15 maggio, viene ancora una volta trasferito, stavolta all’ospedale Monaldi di Napoli, centro specializzato per la cardiologia prenatale, dove però i medici escludono problematiche di natura cardiaca, confermando però l’estrema gravità della situazione e assicurando ai genitori che stanno facendo tutto il possibile per cercare di identificare quale possa essere l’infezione. Si decide quindi di continuare a somministrare al bambino una cura antibiotica ad ampio spettro per combattere quella che è poi risultata essere una sepsi di natura batterica.
Nel pomeriggio di mercoledì 15 maggio, le condizioni già gravissime di Antonio precipitano ulteriormente e dopo diversi arresti cardiaci viene a mancare a sole 72 ore dalla nascita.
I genitori, sconvolti per la tragica e inspiegabile perdita di Antonio, vogliono che adesso sia fatta piena luce sull’accaduto e per questo hanno presentato una denuncia presso la stazione dei carabinieri di Torre del Greco. Sulla vicenda la Procura di Napoli apre un fascicolo d’indagine che porta subito a dei primi provvedimenti, con l’iscrizione nel registro degli indagati di tre medici che hanno seguito il piccino e la sua mamma e la disposizione dell’esame autoptico e di quelli istologici.