Ogni anno migliaia di pellegrini visitano la tomba del giovane
ASSISI – Il volontariato, la parola di Dio, la gioia, gli amici. Carlo Acutis è uno studente lombardo di 15anni quando viene stroncato da una leucemia fulminante nel 2006. Carlo aveva scoperto la fede da bambino e sognava di adoperare il pc e il web per diffondere il Vangelo, è stato modello di vita cristiana per tanti coetanei. anche a dispetto delle sofferenze procurategli dalla malattia che lo portò rapidamente alla morte. Ripeteva spesso: ”L’Eucaristia è la mia autostrada per il cielo”. Proclamato beato il 10 ottobre 2020 ad Assisi, ora diventerà santo essendo stato riconosciuto un secondo miracolo dovuto alla sua intercessione.
Dopo la guarigione di Matheus, un bambino brasiliano di sei anni affetto da pancreas anulare, una rara anomalia congenita, evidenziata da un esame clinico nel 2012, un altro il miracolo riconosciuto che porterà alla proclamazione della santità riguarda una ragazza del Costa Rica, studentessa in Italia, finita in coma dopo una caduta dalla bicicletta e operata per trauma cranico. Dalle sue condizioni disperate è uscita grazie all’intercessione del beato, invocato dalla mamma giunta dal Costa Rica per pregare tutti i giorni sulla tomba di Carlo ad Assisi.
” La sua vita è stata “una preghiera continua – afferma la madre all’Ansa –. Un ragazzo normale che ha aperto il suo cuore a Cristo. E ha reso santa la sua normalità“. La famiglia Acutis si divide tra Milano, dove gestisce un’azienda e Assisi, dove il ragazzo chiese di essere sepolto, venendo poi traslato nella chiesa di Santa Maria Maggiore dopo essere stato proclamato venerabile.
Il suo corpo, visibile nella chiesa di Santa Maria Maggiore di Assisi, è meta ogni anno di migliaia di pellegrini.
Carlo Acutis ha un fratello e una sorella nati entrambi dopo la sua scomparsa. “Un miracolo che mi annunciò lui in sogno”, dice la madre. “C’è grande emozione – afferma ancora la donna – anche perché di solito quando i santi vengono proclamati i genitori sono già defunti. Una gioia che condividiamo con tutti coloro che nel mondo ogni giorno pregano Carlo, che ci scrivono di lui e ci parlano di suoi miracoli”.