Una storia che ricorda quella di Alessia Pifferi, condannata all’ergastolo per aver lasciato sola la figlioletta
MONTELIBRETTI – Mentre Antonella era al mare coi figli l’anziana madre, Margherita Battazza di 84 anni, era rimasta in casa in via dei Salici a Montelibretti da sola senza cibo, acqua e telefono ed è morta di stenti. La figlia 49enne sulle spiagge abruzzesi aveva prenotato per tutto il mese di giugno ombrellone ed appartamento, noncurante di ciò che sarebbe potuto succedere all’anziana.
“Non può essere “abbandono di incapace”- dichiara la criminologa Tonia Bardellino -. Se la donna non era autosufficiente siamo di fronte ad omicidio volontario aggravato. E merita l’ergastolo. La morte non è una mera “conseguenza” ma un evento che necessariamente viene messo in conto, quindi voluto. Resterà ora da stabilire il grado di invalidità dell’anziana”.
Una storia che ricorda quella di Alessia Pifferi la donna da poco condannata all’ergastolo per aver fatto morire di fame e di sete la sua bambina di 18 mesi lasciata sola in casa per una settimana nel luglio del 2022 mentre lei andava dal compagno.
“A differenza della Pifferi alla 49enne però al momento è stata disposta la misura degli arresti domiciliari. Non è ancora chiaro difatti cosa possa aver spinto la donna convivente e deputata alla cura dell’anziana, a partire per diversi giorni lasciando la madre sola, pur nella consapevolezza che senza di lei non avrebbe potuto provvedere a sé stessa. Un ennesimo caso di “morte solitaria “, di quella solitudine non cercata ma subita da tanti anziani.
Nel caso di specie attendiamo l’esame autoptico e ogni dovuto approfondimento per comprendere la dinamica dei avvenimenti che hanno portato al macabro rinvenimento del cadavere dell’84enne. La figlia resta attualmente indiziata di abbandono di persona incapace, condizione a seguito della quale l’anziana madre è deceduta. Dunque in qualche modo voluto o quantomeno contemplato. Saranno le indagini e l’iter giudiziario in corso a valutare se si tratti di abbandono di incapace o un omicidio volontario aggravato da espiare con l’ergastolo. Proprio come accaduto alla Pifferi“.
C’è anche un’altra triste faccia della medaglia. “Queste morti denunciano tra l’altro un tragico rarefarsi dei legami solidali di una comunità, delle reti parentali e amicali. Questi eventi sono il riflesso drammatico di quanto la sussidiarietà, la solidarietà, il mutuo aiuto siano valori evidentemente sempre meno radicati”.