Viterbo – Commerciante aggredito al Sacrario da gruppo: “Nessuno mi ha aiutato, così non possiamo andare avanti”

Alessandro Agostinello, dell’omonima oreficeria del centro, si sfoga sui social: “Questi fanno così tutti i giorni e nessuno dice nulla”

VITERBO – Nuova aggressione nel centro storico, stavolta ai danni di un noto commerciante che ha scelto di sfogarsi pubblicamente su Facebook della vicenda da lui vissuta in prima persona venerdì, in pieno centro storico.

Si tratta di Alessandro Agostinello, noto orafo proprietario dell’omonima oreficeria situata in via Cesare Dobici, a ridosso del Sacrario, la zona più “calda” dal punto di vista della presenza di microcriminalità incontrollata.

“5/6 tra stranieri e italiani con due cani al guinzaglio che frequentano la zona del sacrario tutti i giorni con birre sempre in mano, sono fuori al mio negozio – racconta Agostinello – Mentre chiudo ho notato che fissavano, e io dovevo buttare il sacchetto dell’indifferenziata, proprio dove stavano loro, avrei potuto lasciarla vicino al negozio, ma non è dove la lascio sempre quindi vado verso questo gruppo e lascio il sacchetto. Subito cominciano a rompere che la busta me la dovevo portare via, ed io gli dico che è lì che la lascio… uno (italiano) mi sfida sotto alla faccia, era evidentemente fatto tra alcool e non so cosa di altro, ma viene portato via da un ragazzo di colore che stava con lui dicendomi di andare che ci pensava lui”.
Il racconto prosegue. “Vado a prendere lo scooter, e questo tira la busta in mezzo alla strada strillandomi che la dovevo riprendere, venendomi incontro. Faccio altrettanto e cominciamo a discutere, improvvisamente mi da due schiaffi, il primo l’ho preso il secondo no… nel frattempo sempre il solito ragazzo di colore è corso a portarlo via mentre gli altri venivano per aiutare l’altro… ma l’unico ragazzo lucido mi chiede di andare vedendo gli altri con i cani che venivano giù”.
Il commerciante, esasperato come moltissimi altri della zona, parla di “Ordinaria follia”. “Questi – spiega ancora l’imprenditore – fanno così tutti i giorni e chi ci abita o lavora lì vicino sa bene che sono sempre liberi. Scusate ma quando sento parlare di daspo urbano sorrido, recentemente ho visto anche la rissa con tanto di investimento (quella al Sacrario, che per la sindaca Chiara Frontini “poteva accadere ovunque”, ndr). Penso che è arrivato il momento di pensare che non va più bene così, a 54 anni non ci sto”.
“Ieri mattina – conclude Agostinello – gente che mi conosce da 40 anni che lavorano lì vicino, mi hanno detto di aver visto tutto. Punto. fine. Non hanno fatto un passo verso di me, non per fare una rissa, posso capire la paura di affrontare sti soggetti, ma neanche a strillare o far finta di chiamare la polizia. Bene, questo per me è molto peggio di quello che è successo perché se vogliamo che non accadano cose così il primo passo lo dobbiamo fare noi respingendo sti dementi tutti insieme, ma evidentemente finché non ti tocca da vicino è meglio farsi i cazzi propri, non sapendo però che oggi a me e domani a te”.