Viterbo, un centro storico abbandonato dove commercianti e residenti non si sentono mai sicuri

VITERBO – Un centro storico sotto assedio, dove giornalmente si consumano atti di aggressione sotto gli occhi di tutti. Risse che avvengono sotto i portici del Comune di Viterbo, bottigliate nella vicina via Ascenzi, conti regolati in pieno giorno in piazza Martiri d’Ungheria e commercianti aggrediti sotto gli occhi di cittadini terrorizzati che non si azzardano a intervenire.

L’ultima aggressione è quella di venerdì ai danni di un orefice di via Cesare Dobici, che si è sfogato sui social (LEGGI TUTTO).

Lo scenario quotidiano di Viterbo oggi è questo. Una città che “da troppi anni è stata abbandonata dalla istituzioni”, come riportano alcuni cittadini, con un centro storico sofferente e lasciato a se stesso.

Eventi, illuminazione e soprattutto una presenza fissa da parte delle forze della polizia è richiesta da molto tempo e a gran voce da gran parte dei commercianti del centro storico, stanchi di doversi guardare le spalle mentre abbassano le serrande del proprio negozio. Alcuni scelgono di ridurre gli orari di lavoro “così abbiamo meno problemi, anche se ci perdiamo”, altri sono sul punto di scoppiare: “Al prossimo che trovo, gli metto le mani addosso”.

A poco o nulla servono gli ammonimenti e i Daspo emanati dalla Questura di Viterbo, giudicati come “provvedimenti inutili” dalla popolazione in quanto “chi delinque, poi torna fregandosene dei divieti” (LEGGI TUTTO).

La zona del Sacrario, cuore del centro storico, ha ormai smesso di pulsare. Chi lavora qui ha paura o è esasperato. “Sappiamo tutti chi sono, ma nessuno fa niente e se qualcuno interviene dopo due giorni tornano qui a urlare, spacciare e a minacciare i passanti”, dice un altro imprenditore locale.

Chi parla, sempre per paura, sceglie quasi sempre di restare anonimo. Ma è sufficiente leggere qualsiasi giornale per comprendere quale sia la situazione che vige a Viterbo. L’amministrazione, da parte sua, sembra totalmente impotente e sembra quasi scegliere di chiudere gli occhi anziché reagire.

Si era parlato di telecamere, maggiore illuminazione e anche di vigili di quartiere in campagna elettorale. Provvedimenti che non sembrano neanche lontanamente in arrivo per il centro storico, dove sempre più serrande si abbassano per sempre e quei pochi che restano hanno ormai perso la speranza.

In molti chiedono quantomeno “una volante fissa al Sacrario” (LEGGI TUTTO). Una sorta di placebo o quantomeno un deterrente per quell’area che viene da tutti definita “la piazza dello spaccio”. “Ogni sera dopo le 18 – dice un commerciante – questa piazza si trasforma. Si riempie di spacciatori e gente ubriaca che passa di locale in locale a causare problemi. La birra la comprano a due spicci al supermercato, li vediamo uscire con intere casse e puntualmente troviamo bottiglie vuote la mattina davanti ai nostri negozi. Così non possiamo continuare”.

La polveriera, nonostante l’amministrazione continui a tagliare nastri e dire che “la situazione è sotto controllo”, sicuramente non esploderà (LEGGI TUTTO). Come giustamente sottolineato dalle forze dell’ordine, si tratta di “episodi di microcriminalità”. Episodi tuttavia quotidiani, che stanno lentamente facendo scivolare il centro storico di Viterbo in un baratro senza luce e senza fondo.

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