Rifiuti a Viterbo: il Comune di CIvitavecchia dovrà pagare 4,7 milioni di euro a Cerroni

Lo ha deciso il Consiglio di Stato in merito all’adeguamento retroattivo della tariffa di accesso alla discarica

CIVITAVECCHIA – Tegola per la nuova amministrazione comunale che si è vista recapitare in questi giorni la sentenza del Consiglio di Stato in merito all’adeguamento retroattivo della tariffa di accesso alla discarica di Viterbo deciso dalla Regione Lazio nel 2018.

Il Pincio è risultato soccombente e costretto quindi a sborsare ben 4,7 milioni di euro. Una cifra che non era così alta all’inizio del procedimento, ma che attraverso le decisioni dell’amministrazione a Cinque Stelle prima e di quella Tedesco successivamente, è lievitata fino a giungere a quasi 5 milioni di euro.

Una cifra piuttosto pesante per Palazzo del Pincio, con l’assessore al Bilancio Florinda Tuoro, già assessore ai tempi della giunta grillina guidata dal sindaco Antonio Cozzolino, che dovrà ora trovare una soluzione.

«In realtà abbiamo già un fondo rischi consistente – ha spiegato il sindaco Marco Piendibeme – ma lo stesso non possiamo dire della cassa. Vediamo come poter risolvere questo problema. Dopo Ambyeta Lazio oggi un’altra sentenza sfavorevole: ma ci siamo messi subito al lavoro».

La storia risale al 2014, come ricostruito anche nella sentenza del Tar di due anni fa, quando il Comune chiese ad Ecologia Viterbo, la società che gestisce la discarica dove Civitavecchia conferisce a “Casal Bussi” la “disponibilità ad effettuare il servizio di pretrattamento dei rifiuti solidi urbani del territorio del Comune, pari a circa 80 tonnellate al giorno”.

La società ha applicato inizialmente una tariffa ridotta di 67,15 euro a tonnellata, più oneri. A dicembre, con l’esaurimento della discarica di Civitavecchia, il Comune chiese di poter ampliare il servizio andando a comprendere anche il conferimento dei rifiuti residui di lavorazione “derivanti dal processo di trattamento meccanico biologico”.

Dopo l’ok della Regione nel secondo semestre del 2016 Ecologia Viterbo iniziò a fatturare al comune “l’intero servizio di pretrattamento e smaltimento dei rifiuti urbani presentati all’Impianto TMB, applicando la tariffa ‘intera’ (82,40 euro a tonnellata)”.

Nel 2018 però la Regione fissa la tariffa di ingresso all’impianto TMB della Ecologia Viterbo a “98,23 euro a tonnellata con decorrenza dal 1° gennaio 2009”. Un aumento retroattivo, quindi, con il Comune che si oppose con il ricorso presentato al Tar e respinto.

A quel punto – e già si era arrivati a circa 3 milioni di euro – il Pincio decise di proseguire a livello giudiziario, appellandosi anche al Consiglio di Stato, fino alla sentenza di qualche giorno fa e ai 4,7 milioni che ora dovranno essere restituiti.