Il servizio era da sempre stato gratuito, quest’anno invece alle famiglie sono stati chiesti soldi all’ultimo minuto, senza fornire alcun dettaglio o spiegazione
MONTEFIASCONE – Continua il grande disagio per le famiglie con disabili collegate al Distretto socio sanitario di Montefiascone che, per la prima volta e senza alcun preavviso scritto, sono state costrette a versare una quota di 400 euro per permettere ai propri figli di partecipare all’annuale soggiorno estivo.
I ragazzi, molti dei quali con problemi psicologici di varia natura, attendevano con ansia questo momento. Un appuntamento annuale per loro irrinunciabile, ma qualcosa non è andato come avrebbe dovuto. Le famiglie, infatti – come riportano tutti i genitori – sono state contattate dalle assistenti sociali per sborsare una quota mai versata in tutti gli anni precedenti. Il servizio, da sempre gratuito, sembra essere diventato a pagamento in maniera improvvisa e, fatto ancora più grave, senza che nessun ente coinvolto (tra cui il Distretto di Montefiascone, quale responsabile capofila, fino ai vari Comuni, come quello di Acquapendente) abbia mandato qualcosa di scritto.
Un disagio di incommensurabile grandezza per queste famiglie, che già devono affrontare i loro grandi problemi, che è arrivato in maniera del tutto inaspettate e senza alcun rispetto nei loro confronti.
“Hanno scaricato tutto sulle cooperative – spiega una delle mamme – siamo rimasti scioccati da questo trattamento, sono stati vergognosi e nessuno vuol darci risposte chiare. Intanto i soldi ce li han chiesi e l’unica cosa che sappiamo è che i nostri ragazzi saranno portati a Tarquinia. Nessun altro dettaglio ci è stato condiviso, siamo disgustati. Per noi è problema gravissimo e nessuno sembra essersene reso conto”.
Dagli enti competenti, come confermato dalle famiglie coinvolte, nessuna risposta è stata fornita, così come nessuno sembra essersi fatto avanti per spiegare a cosa sia dovuto questo grande e improvviso disservizio nei confronti di cittadini onesti che pagano regolarmente le loro tasse e già devono affrontare gravi problemi.
“Abbiamo ricevuto una chiamata da parte dell’assistente sociale che ci chiedeva di anticipare questi soldi – aveva spiegato la madre di uno dei ragazzi a inizio agosto – una cosa assurda, anche perché non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione ufficiale e, come se non bastasse, l’assistente non sapeva dirci nulla su dove i ragazzi avrebbero soggiornato, come avrebbero raggiunto questo fantomatico luogo. Nulla di nulla”.
Dopo quasi 30 giorni, invece, nessuna risposta o chiarimento è pervenuto. Solo la richiesta di denaro, alla quale le famiglie non possono sottrarsi perché questo soggiorno estivo è una delle poche valvole di sfogo per questi ragazzi con problemi che da un anno attendevano di riunirsi e vivere la loro estate.
“Una spiegazione, una nota, un incontro. Non ci hanno fatto sapere nulla, ci hanno abbandonato ai nostri problemi come se nulla fosse”, concludono i genitori.