Pompei, la città romana sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., continua a rivelare al mondo intero i suoi straordinari tesori, testimoni silenziosi di una civiltà antica e affascinante. Tra le recenti scoperte, una in particolare ha catturato l’immaginazione di studiosi e appassionati di storia: il ritrovamento di un “Panis Quadratus” praticamente intatto, il pane romano per eccellenza, conservato nelle sue dimensioni e forma originali.
Il Panis Quadratus, noto anche come “panis plebeius,” era un tipo di pane comune nell’antica Roma, diffuso tra tutte le classi sociali. Realizzato con farina di grano, acqua, lievito e sale, veniva cotto in forni a legna e spesso incisi con linee a croce sulla parte superiore, probabilmente per facilitare la divisione in porzioni. Questo pane era considerato un alimento essenziale per il sostentamento quotidiano dei romani, e il suo ritrovamento in perfetto stato di conservazione offre una finestra straordinaria sulla vita quotidiana nell’antica Pompei.
Il pane è stato ritrovato in una delle case meglio conservate della città, adagiato in un forno, come se fosse stato appena sfornato. L’eruzione del Vesuvio, che ha sepolto Pompei sotto metri di cenere e lapilli, ha creato una sorta di capsula del tempo, preservando questo esemplare di Panis Quadratus in modo eccezionale.
Gli archeologi sono rimasti sbalorditi dal livello di dettaglio con cui è stato conservato: le linee di incisione sulla crosta, la forma arrotondata e perfino il peso sono rimasti quasi inalterati.
Il ritrovamento di questo pane non è solo una scoperta archeologica, ma un simbolo della continuità culturale e gastronomica che ha attraversato i secoli.
Il Panis Quadratus non era solo cibo, ma parte integrante della vita sociale e religiosa romana. Durante i Saturnalia, ad esempio, si scambiavano pani come dono, e il pane era anche un elemento sacro nei riti religiosi.
Oggi, questo straordinario esemplare di Panis Quadratus è esposto in una mostra a Pompei, permettendo ai visitatori di ammirare da vicino un autentico pezzo di storia romana.
La mostra non si limita a presentare il pane come semplice oggetto, ma lo inserisce in un contesto più ampio, raccontando la storia della panificazione nell’antica Roma, le tecniche utilizzate e il ruolo fondamentale che il pane aveva nella dieta e nella cultura dell’epoca.
Il Panis Quadratus è una testimonianza tangibile di come, nonostante i millenni trascorsi, alcune tradizioni restino immutate. Ancora oggi, il pane è un simbolo di condivisione, nutrimento e comunità, proprio come lo era per i romani. Il ritrovamento di questo pane a Pompei non solo ci avvicina alla vita quotidiana di un tempo, ma ci ricorda anche quanto le nostre radici siano profonde e condivise.
Con ogni scoperta, Pompei continua a stupire e a raccontare storie dimenticate, riportando alla luce un mondo sepolto, ma non perduto. Il Panis Quadratus, con la sua semplicità e integrità, diventa così un ponte tra passato e presente, un invito a riscoprire e a celebrare la nostra eredità comune.