Lavori costosissimi per l’apertura del terzo esercizio hanno fatto drizzare i capelli all’opposizione
VITERBO – Continuano ad esserci molte ombre sulla terza farmacia comunale in fase di apertura per il consigliere leghista Andrea Micci. I costi, comprese consulenze, incarichi e altre spese toccano ben 400 mila euro per un locale che, a detta del consigliere d’opposizione, aveva già visto recenti lavori di ristrutturazione.
Micci, in consiglio comunale, ha ribadito il suo interesse nel voler vederci chiaro, chiedendo indagini sulle procedure seguite da Francigena (l’azienda partecipata del Comune che si occupa, tra le altre cose, anche delle farmacie) e chiede lumi sulla scelta di chiamare un direttore esterno, quando ve ne erano già due a disposizione (con esperienza diretta e dal costo sicuramente più contenuto).
E invece si è andati per l’affidamento diretto e la giustificazione della sindaca, presentata oggi in risposta all’interrogazione, è stata per ricercare maggiore professionalità. Non solo, come annunciato dalla prima cittadina Chiara Frontini, i primi risultati premierebbero questa scelta con i “numeri positivi” che lo dimostrano, come esternato.
Sulla faccenda, tuttavia, si attendono ulteriori sviluppi, nel mentre, i dubbi del consigliere leghista restano.