Latina – Fabio Zambelli: “Io non sono mai stato sequestrato”

LATINA – Riceviamo e pubblichiamo da Fabio Zambelli – Voglio ritornare sull’argomento che continua a volermi per forma vedermi coinvolto in qualcosa che non è mai esistito.

Nonostante in data 19 dicembre 2022 ho fatto un comunicato ben preciso, tra l’altro inviato a diverse testate giornalistiche nelle quali anche l’Ansa, apprendo di nuovo che ancora si attualizza il fatto che io sia stato sequestrato, e solo grazie all’intervento delle legge Cartabia, che il sequestratore l’ha fatta franca.

“Latina tu”, nell’articolo firmato da Bernardo Bassoli, riporta: “Sequestro di persona e detenzione e porto d’armi da fuoco. Senza contare che uno dei reati più gravi contestati – il sequestro di persona – è già saltato per via della Legge Cartabia. Una legge che prevede la non procedibilità nel caso in cui non vi sia una querela della vittima, in questo caso delle due vittime”.

“Latina oggi”, nell’articolo firmato da Antonio Bertizzolo riporta: “Anche in questo processo, uno tra i più importanti che si sta celebrando a Latina, è entrata la Legge Cartabia. La nuova norma è stata applicata per il reato di sequestro di persona procedibile non più d’ufficio ma soltanto a querela di parte per quattro imputati. E quindi si è estinto. Le vittime erano un impiegato della Corte dei Conti e un rappresentante di materiale per ufficio. Il sequestro sarebbe avvenuto per un presunto raggiro relativo ad una tangente, che poi si è scoperto fosse finta per un appalto. La norma Cartabia prevede la non procedibilità quando non vi sia una querela della vittima. E così il reato era stato dichiarato estinto”.

Questi signori Bassoli e Bertizzolo continuano a riportate all’opinione pubblica che io sarei una vittima di un sequestro.

Visto che a nessun organo inquirente o organo di stampa interessa la verità dei fatti, vorrei di nuovo precisare e specificare che io non sono mai stato sequestrato.

Siccome Luciano Iannotta era pienamente convinto che Altomare fosse l’organizzatore della tentata truffa, ha organizzato questa messa in scena per farlo cadere in contraddizione, cosa che tra l’altro ha funzionato. Pertanto questa accusa è solo frutto della fantasia di organi inquirenti che ben sanno come sono andate le cose, altrimenti sarebbero intervenuti.

Vedo che la stampa cerca solo di continuare a correre in soccorso di istituzioni che francamente cercano solo qualcuno da appendere in vetrina, ma non la verità dei fatti.

Fabio Zambelli