ROMA -Diversi cronisti al centro degli scontri. Fotografo e cronista aggrediti da giovani incappucciati Roma.
Un cronista di Askanews ed un suo collega dell’Agenzia Italia, il collega Edoardo Izzo, sono stati colpiti da un fumogeno e un lacrimogeno raccolti lanciati dai manifestanti nel corso dei disordini che si sono registrati nella manifestazione in favore della Palestina, a Roma. Subito dopo i due giornalisti sono finiti in una nuvola di lacrimogeni e fumo di petardi.
Poco prima un fotografo è stato aggredito da un gruppo di giovani con il volto coperto. Anche un cameraman free lance nel fuggi fuggi seguito alla carica di alleggerimento della polizia è caduto a terra, rompendo una batteria elettrica di scorta.
#manifestazione #propal La testimonianza del nostro cronista @IzzoEdo, colpito da un lacrimogeno durante i disordini a Roma. pic.twitter.com/mrwitQOAr6
— Agi Agenzia Italia (@Agenzia_Italia) October 5, 2024
Guerriglia urbana nella nostra #Roma.
Comunisti, anarchici, centri sociali e stranieri attaccano le nostre Forze dell’Ordine, tra le altre cose, usando anche spray urticante.
Stavolta la giustificazione del loro odio e della loro violenza è la #Palestina, uno Stato dove le… pic.twitter.com/V1K4PV2xoW
— Francesco 🇮🇹 (@SaP011) October 5, 2024
Alla fine, lo spettro che da giorni aleggiava sulla manifestazione pro Palestina, organizzata ieri a Roma nonostante il divieto da parte del Viminale, si è materializzato in tutta la sua violenza: un momento di guerriglia urbana che ha trasformato piazzale Ostiense in un campo di battaglia tra manifestanti e forze di polizia. Almeno 30 gli operatori di sicurezza rimasti feriti durante gli scontri, scattati dopo che per oltre due ore il corteo aveva espresso, energicamente ma sempre in modo pacifico, la propria vicinanza al popolo palestinese “vittima del genocidio israeliano”. Una decina, dall’altro lato, i manifestanti che hanno riportato ferite e contusioni. Cinque le persone fermate, mentre sono stati 40 i fogli di via nei confronti di attivisti provenienti da Varese, Livorno, Campobasso, Brindisi, Napoli, Salerno, Torino, Firenze, Milano, Perugia, Modena, Catania, Bari. I circa 10mila che hanno deciso di sfidare il divieto di manifestare hanno ribadito con forza la loro posizione a sostegno della Palestina, scandendo slogan all’indirizzo del premier israeliano Benjamin Netanyahu, ma anche nei confronti dell’Occidente e della presidente del Consiglio Giorgia Meloni.