“Avevano organizzato tutto nei minimi dettagli”, le parole della criminologa Tonia Bardellino, docente di sociologia della devianza e della criminalità, in merito al rapimento della neonata Sofia avvenuto a Cosenza.
“La gravidanza simulata per 9 mesi e l’annuncio ai parenti il 9 gennaio scorso: «E’ nato Ansel, il miracolo è arrivato». Peccato che Acqua Moses e Rosa Vespa, la coppia sottoposta a fermo per il sequestro della neonata avvenuto a Cosenza, avevano dichiaro di aspettare un maschietto e invece lei ha rapito una femminuccia portandola via dalla clinica “Sacro Cuore” della città calabrese.
“La donna partendo da un bisogno incontrollato di avere un figlio ha costruito, pianificato e simulato una situazione “del come se”, come se fosse incinta. La sua idea ossessiva di maternità evidentemente irrealizzabile non riceve una risposta adattativa e difatti la donna non pensa ad esempio a un’adozione, a nessuna strada alternativa ma va diritta verso la sua messa in scena senza valutare in alcun modo le conseguenze dei fatti – reati che poi commetterà”.
Possibile patologia
“Al di là della valutazione di tipo medico, riguardo ad una possibile patologia che verrà diagnostica nelle sedi opportune resta evidente il palese distacco dalla realtà da parte della donna oltre che un’irrefrenabile e spietata volontà di raggiungere il suo obiettivo. Ciò che colpisce in questa storia surreale e’ tra l’altro che quando una donna viene esasperata da un sogno unidirezionale, un’idea fissa di maternità, tutte le altre dimensioni del se’ vengono escluse. Il desiderio di essere madre muta dunque in un pensiero ossessivo e un falso obbiettivo che bisogna spesso raggiungere a tutti i costi. L’impossibilità di avere un figlio, non si tollera perciò come una caratteristica di personalità ma come un difetto inaccettabile.
La storia di Rosa ci mostra ancora una volta come gran parte di ciò che osserviamo nelle persone appartiene di frequente a quella sfera dell’Io superficiale e evidente più o meno a tutti, mentre nel profondo c’è ben altro; soprattutto, c’è quel volto sconosciuto, spesso molto diverso da quello che usualmente mostriamo al mondo e a noi stessi”.
Cosenza – Finge gravidanza, va in clinica e rapisce neonata. Arrestata coppia