Michela Pace: “Sono qui per volere del capo di gabinetto e del presidente Rocca”. Il commissario Fasoli fa lo gnorri ma qualcosa non torno ed è ora di indagare
CIVITAVECCHIA – Erano da poco passate le 15 di ieri pomeriggio quando una telefonata ci avvertiva: “Guardate che la dipendente di ATER Roma , Michela Pace, nonostante le polemiche di queste ultime ora è nella stanza del presidente Massimiliano Fasoli“.
Dopo l’uscita del nostro articolo eravamo convinti che la persona in questione, Michela Pace, usasse più precauzioni e quindi abbiamo deciso di uscire dal nostro ufficio e andare a poco meno di 3 chilometri di distanza per verificare.
Ed invece l’abbiamo pizzicata per l’ennesima volta negli uffici Ater di Civitavecchia. Sì proprio lei. La responsabile di struttura del gabinetto della regione (a 100mila euro l’anno) ci ha rifiutato un’intervista perché, testuali parole: “mi devo far autorizzare dal Capo di Gabinetto e dal Presidente Rocca, rispondo a loro“.
Anche se, invece di chiedere a loro, in realtà ha telefonato (come dimostra il video sotto pubblicato) al Commissario straordinario dell’Ater di Civitavecchia Massimiliano Fasoli per chiedere come comportarsi.
Può il Presidente della regione sapere cosa fanno e dove vanno tutti i dipendenti della Presidenza? È a conoscenza delle continue visite presso l’Ater dí Civitavecchia della d.ssa Pace?
Il Presidente Rocca è una persona attenta e siamo certi che sia all’oscuro dell’assidua e frenetica frequentazione della funzionaria del Gabinetto che, negli uffici civitavecchiesi, fa saper a tutti di lavorare per nome e conto del capo di gabinetto (ma noi non vogliamo crederci).
Anche perché nessuno di loro può sapere realmente cosa fa e chi incontra nell’Azienda di Fasoli.
Nelle lunghissime ore di attesa sotto la sede Ater abbiamo notato un via vai impressionante.
Se è vero che la colpa dei figli non ricade sulle madri, non possiamo certo ignorare la folgorante carriera politica del figlio di Michela Pace, Simone Filomena “detto Pace”, consigliere del III Municipio di Roma in quota di SI/AVS.
Fare politica non è facile, ma quando si parte da una base solida quale può essere una sede a “buon mercato”, gli ostacoli si superano con più facilità.
Cosa penserà Rocca nel vedere sulla pagina Facebook del consigliere “detto Pace” una pesante critica ad Ater Roma e la scritta del suo amico/collega in Municipio Blasi che recita “Rocca vergogna”?
L’attivismo del consigliere “detto Pace”, d’altronde, è risaputo. Basta visitare la sua bacheca Facebook per vedere di cosa si occupa: richieste di regolarizzazioni in sanatoria, accordi transattivi dismissioni e acquisto di case popolari. BUON SANGUE NON MENTE.
Il tutto condito da un ottimo risultato alle elezioni di Roma Capitale “sfruttando” un nome pesante nel Municipio e nelle Ater: PACE.
Sede centrale di tutte le sue attività (Comitato Tufello e sede elettorale) è un immobile sito in via Capraia 72 in Roma. Proprietà di…?
Torniamo a Civitavecchia. Ieri, tale era la necessità, per la Pace, di raggiungere la sede dell’Azienda di Fasoli, che si è presentata negli uffici di Civitavecchia nelle prime ore del pomeriggio.
Da Ater ci hanno fatto sapere che il giovedì in via don Milani è considerato un giorno particolarmente attivo, per cui siamo passati in zona con la certezza di trovare la Pace e concedergli una breve intervista per conoscere con i motivi della sua continua presenza a Civitavecchia. La risposta, come detto, è stata negativa: manca l’autorizzazione del Capo di Gabinetto e del Presidente.
Restiamo con il mistero. L’unica certezza è questa: nella giornata di ieri la d.ssabè “costata” alla regione non meno di 200 euro, a differenza del cronista che in assenza di compenso è rimasto in attesa per ore al freddo e sotto la pioggia per un’intervista che poi gli è stata negata.