Tutto è cominciato con la nomina di Andrea Napoletano al Gabinetto di Zingaretti. Prima di mollare l’Ater ha messo in piedi una Determina discutibile per portare in Regione le sue fedelissime. Che sono rimaste al loro posto a dispetto di leggi e regolamenti e che “arrotondano” con missioni super pagate
ROMA – L’art. 52 del contratto Federcasa (a cui sono soggetti i dipendenti dell’Ater Roma) recita: “Al lavoratore non in prova può essere concesso, per motivi da valutarsi dall’Azienda, un periodo di aspettativa fino al massimo di un anno, senza alcuna corresponsione, né decorrenza di anzianità”.
In Regione e in Ater (soprattutto) per ora fanno finta di niente, ma il rischio di eventuale danno erariale (e non solo) è molto alto. Le carte non lasciano spazio a dubbi.
A rischiare, però, anche le quattro dipendenti attualmente contrattualizzate (illegittimamente) al Gabinetto. Non potevano e non possono non sapere che il loro contratto prevede al massimo un anno di aspettativa.
L’Ater deve richiamarle, come giustificano le funzionarie una assenza per aspettativa di quasi 7 anni?
Dopo l’articolo de Il Fatto Quotidiano, i soggetti interessati hanno scelto la strada del silenzio, sperando di far passare, con la “melina”, questa pesante ingiustizia politico/amministrativa.
L’unico che ha provato a mettere un freno a questa palese illegittimità è stato il Direttore Generale di Ater Roma, Marco Rocchi (insieme al Commissario Orazio Campo), che ha scritto alla Regione Lazio sollevando pesanti perplessità sugli atti compiuti nella precedente gestione.
Il problema è che la Regione non può lavarsene le mani, c’è dentro con tutte le scarpe e questo è facilmente dimostrabile dalla lettura delle carte.
Andiamo con ordine e partiamo dal “peccato originale”, cioè dall’arrivo di Andrea Napoletano (nella foto con la mascherina) al Gabinetto di Zingaretti dopo essere stato, fino ad un minuto prima (o dopo, dipende dai punti di vista) Direttore Generale di Ater Roma.
Il 9 novembre 2021 Andrea Napoletano viene nominato, con delibera di Giunta (Zingaretti), Capo di Gabinetto del Presidente della Regione Lazio.
NapoletanoNapoletano, in quel momento, rivestiva l’incarico di DG di Ater Roma. Rimane nell’Azienda che gestisce le case popolari fino al 14 dicembre 2021 e firma il contratto con la Regione Lazio il 15 dicembre 2021 (così si intuisce dalla lettura del suo curriculum).
Con la nomina di Capo di Gabinetto in tasca (delibera del 9 novembre 2021) e prima di firmare il relativo contratto, compie un ultimo atto in qualità di DG di Ater Roma. Un atto che dal punto di vista amministrativo “grida vendetta”.
La Determinazione Direttoriale n. 816 del 7 dicembre 2021, infatti, prevede l’aspettativa senza assegni per un anno (almeno questo è giusto) ma con riconoscimento dell’anzianità di servizio per le dipendenti Michela Pace, Paola Pellegrino e Barbara Latini.
Le prime due in qualità di Responsabili di Struttura del Gabinetto (a 100 mila euro l’anno), la terza in qualità di Segretaria Particolare di Napoletano. La quarta dipendente, Valentina D’Aquila, arriverà alcuni mesi dopo. Un’infornata di fedelissime e tutte ovviamente schierate a sinistra (qualcuna impegnata anche politicamente).
Nell’atto si legge che trovano applicazione le norme generali del rapporto del pubblico impiego di cui al D.Lgs. 165/2001. Basta leggere atti interni, leggi regionali e sentenze di Tar e Cassazione per dubitare di tale affermazione.
Si legge, inoltre, “che risultano adeguate risorse interne per supplire, in via temporanea, a tali mobilità” (?, mobilità o aspettativa?). Ci risulta, invece, che Ater lamenta di essere cronicamente sottorganico.
La perla dell’atto di Napoletano è però un’altra. Il richiedente l’aspettativa delle tre dipendenti del Gabinetto è il Direttore al Personale della Regione, Luigi Nazzaro, che chiede ad Ater di porre in essere tutti gli atti per poter assumere le tre dipendenti.
Il DG (in quel momento ancora Napoletano) dà parere favorevole e successivamente Pace, Pellegrino e Latini ricevono la proposta di aspettativa che accettano.
L’unico caso, in Italia, in cui l’aspettativa non viene chiesta dal dipendente, ma accettata.
Come ultimo regalo, Pace, Pellegrino e Latini ricevono dal loro precedente (e futuro) “capo” il riconoscimento dell’anzianità di servizio.

A seguito di questo atto di alto profilo amministrativo, le tre dipendenti firmano il contratto con la Regione Lazio con decorrenza 1° gennaio 2022 e soltanto per un anno.
Al termine dell’anno di contratto, visto quanto enunciato nell’art. 52 del contratto Federcasa, ci si sarebbe aspettato il rientro alla base delle tre funzionarie. Invece, le aspettative (e i relativi incarichi in Regione) vengono rinnovate fino a fine legislatura (quella di Zingaretti, per intenderci marzo 2023).
Qualcuno potrebbe anche dire: “cosa saranno mai tre mesi?”.
Nulla, le leggi e i regolamenti vengono scritti per essere rispettati e non tutti lo fanno. Il problema, però, è che dopo la prima proroga, le tre funzionarie ci hanno preso gusto (probabilmente perché nessuno si è accorto di nulla) e grazie alla benevolenza dell’attuale amministrazione di centrodestra guidata da Francesco Rocca, hanno ottenuto una ulteriore proroga fino al termine dell’attuale legislatura, cioè altri 5 anni (fate il calcolo di quanto queste “compagne” portano a casa di stipendio ogni anno).
Anche l’ultima aspettativa, della durata di 5 anni, nasce da una richiesta dell’onnipresente Nazzaro “la Direzione regionale suddetta ha chiesto all’Ater Roma l’autorizzazione a favore dell’interessata per la proroga dell’aspettativa”. A cui segue: “sentita l’interessata, che ha espresso formale consenso con la mail del 29 maggio 2023”.
Le due proroghe delle aspettative sono firmate dall’ex Direttore Generale Luca Luigi Manuelli, che ha preso il posto di Napoletano in Ater e, come il suo predecessore, è stato nominato durante la gestione “Zingaretti”.
Dunque, dopo un anno e mezzo di aspettativa già fruita e senza tornare in Ater, Michela Pace, Paola Pellegrino e Barbara Latini restano in Regione ottenendo, in continuità, una nuova aspettativa, questa volta di 5 anni, firmando un nuovo contratto.
Pace 1_compressedPace e Pellegrino in qualità di Responsabili di Struttura del Gabinetto e la Latini in qualità di funzionaria dello stesso Ufficio. Ecco perché gli zingarettiani se la comandano ancora alla grande in regione.
Le aspettative sono palesemente illegittime, in Ater lo sanno e, soprattutto, lo sapevano.
Non poteva non saperlo la Regione Lazio, che è l’Ente che controlla proprio Ater Roma. Un pastrocchio senza precedenti in cui le tre dipendenti del Gabinetto, che fu di Zingaretti, si sono infilate senza colpo ferire.
In questo modo, però, il Presidente Rocca è stato indotto in errore (da chi?) firmando decreti e contratti su cui si nutrono molti dubbi.
Pace 2_compressedAnche a voler considerare legittimi gli atti firmati a giugno 2023, oggi il Governatore non può far finta di niente e dovrebbe correre ai ripari annullando in autotutela i decreti e le assunzioni.
Per far comprendere la “leggerezza” con cui sono state trattate le posizioni delle dipendenti dell’ex Gabinetto di Zingaretti, basta leggere la lettera che gira ormai da settimane in Ater.
La lettera con cui il DG Rocchi punta il dito sulla precedente amministrazione di Ater e sulla Regione: “l’Avv. Pellegrino è rientrata recentemente in Ater, in data 13 gennaio 2025 ha presentato una nuova richiesta di aspettativa con decorrenza 1° febbraio 2025 fino a fine mandato presidenziale, contrariamente al citato art. 52 (contratto Federcasa)”.
ater RomaPensare che la Pellegrino è rientrata in Ater per ottenere un regolare passaggio di livello (senza concorso), nell’Avvocatura interna dell’Ater. Ottenuta la promozione, la Pellegrino, nonostante la cronica carenza di organico in Avvocatura, voleva rientrare in Regione. Avrà dimenticato, vista la sua assenza da Ater, cosa recita l’art. 52 del contratto Federcasa.
La strada giusta è stata intrapresa, la Pellegrino non può tornare in Regione. L’aspettativa non può superare un anno. La Pace è in aspettativa dal 1 gennaio 2022.
Regione Lazio – La “Missionaria” Pace non può più stare al Gabinetto, aspettativa illegittima