Shock a Roma – Escrementi, insulti e scritte pro Palestina nel cantiere del Museo della Shoah

Evento di estremo vandalismo e antisemitismo stigmatizzato immediatamente da tutta la politica

ROMA – Increscioso atto vandalico nella giornata di ieri presso il cantiere del Museo della Shoah. “Una violenza nei confronti della memoria dei milioni di ebrei trucidati dalla follia nazifascista”, come sottolineano dall’UGEI, l’Unione Giovani Ebrei d’Italia.

Un gesto che ha lasciato tutti esterrefatti, sollevando un raro coro bipartisan a difesa dell’opera che andrà a realizzare il museo della Shoah all’interno di Villa Torlonia, alle spalle della Casina delle Civette. Il progetto, che risale a circa 20 anni fa, firmato dall’architetto Luca Zevi, ma che solo recentemente – grazie all’impegno dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano – era tornato a vivere con uno stanziamento di 10 milioni di euro.

Ma nella giornata di ieri, l’intera città di Roma ha assistito a un gesto terribile. Scritte pro Palestina, escrementi, insulti e addirittura una testa di maiale sono comparsi qua e là sul cantiere.

“Quanto accaduto al cantiere del Museo della Shoah è inaccettabile. Atti vili e intimidatori che colpiscono l’intera città di Roma, che fonda la sua identità sui valori della memoria e del rispetto. Condanno fermamente questi gesti che tentano di riportare alla luce l’odio più becero e pericoloso, riaffermando il nostro impegno nel contrastare ogni forma di antisemitismo”, ha sottolineato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Commenti simili anche da parte del senatore forzista Maurizio Gasparri. “L’antisemitismo riaffiora, ancora una volta, a Roma con i fautori della Palestina che oltraggiano il museo della Shoah, in via Alessandro Torlonia – scrive Gasparri – È la tipica espressione dell’intolleranza di quanti, spalleggiati dalle sinistre italiane e internazionali, vorrebbero la distruzione di Israele. Questi atteggiamenti fanno il paio con chi inneggia a un unico Stato dal fiume al mare, unendosi ad Hamas, agli Houthi e a Hezbollah, nell’auspicio della distruzione di Israele. La comunità internazionale deve prendere una posizione chiara e netta. Sempre di più a sostegno di Israele e del governo Netanyahu. Che difende la vita e il futuro di una nazione e di un popolo. E degli ebrei in tutte le parti del mondo. Quanto è avvenuto a Roma rilancia, inoltre, le iniziative annunciate all’università La Sapienza dove si vorrebbero esaltare i capi del terrorismo palestinese di Hamas. Se i palestinesi vogliono essere oggi un popolo e domani uno Stato devono cancellare loro per primi la nefasta presenza degli assassini che comandano a Gaza”.