TARQUINIA – “In Italia, a Tarquinia, è stata scoperta una tomba etrusca con affreschi che mostrano la prima rappresentazione conosciuta di un matrimonio antico”. Il post social, che sta facendo il giro del mondo, è stato lanciato dalla pagina “Quel che non sapevi”.
La community conta quasi un milione di follower su Facebook e più di 100mila follower su Instagram. Numeri grandissimi che hanno fatto da cassa di risonanza a una clamorosa fake news.
Tra ieri e oggi i telefoni dei vertici della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale sono bollenti per via delle telefonate di giornali e agenzie stampa in cerca di doverose conferme. La realtà, però, è che nell’immenso patrimonio del Parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia non è avvenuta nessuna scoperta.
Secondo il parere della Soprintendenza, prontamente interpellata, l’immagine del post è stata creata con l’Intelligenza artificiale.
“Gli archeologi hanno svelato l’album di nozze più antico del mondo a Tarquinia – si legge nel post della pagina Quel che non sapevi -. Un affresco straordinario in una tomba etrusca mostra la prima rappresentazione di un matrimonio mai ritrovata nella storia dell’umanità. Pensate: mentre oggi immortaliamo i matrimoni con fotografie e video, 2.500 anni fa gli Etruschi lo facevano con vivaci affreschi sulle pareti. Le loro cerimonie, i loro riti, i loro abiti da festa conservati intatti per millenni.
La scoperta è eccezionale non solo per la sua rarità. Ciò che rende unico questo ritrovamento è il suo potere di collegare il passato al presente. In questo affresco non vediamo solo storia e arte, ma un momento intimo della vita quotidiana di una civiltà che ha preceduto i Romani. Due persone che si promettono amore eterno, circondate da amici e parenti, in un rituale che con variazioni celebriamo ancora oggi. Le tradizioni cambiano, ma il desiderio di celebrare l’unione attraverso l’arte rimane immutato nel tempo. Questi sposi etruschi, immortalati per l’eternità, ci ricordano quanto l’amore sia una costante nella storia umana”.