CASTIGLIONE IN TEVERINA – Confederazione europea dei vignaioli indipendenti, si è svolta qualche giorno fa al Museo del Vino e delle Scienze Agroalimentari l’assemblea che riunisce le rappresentanze nazionali dei Vignaioli di Francia, Italia, Portogallo, Grecia, Lussemburgo, Belgio, Slovenia, Repubblica Ceca, Ungheria, Bulgaria e Svizzera.
La presidente uscente, Matilde Poggi, Vignaiola in Veneto e già Presidente di Fivi (federazione italiana vignaioli indipendenti), ha lasciato il posto al collega francese Samuel Masse.
Nel board sono stati eletti come vicepresidenti Ludovico Maria Botti, Vignaiolo nel Lazio e consigliere nazionale Fivi, Josef Valihrach (Repubblica Ceca),
Mateja Škrl Kocijančič(Slovenia), mentre Ivo Varbanov (Bulgaria) è stato nominato Segretario
Generale e Guy Krier (Lussemburgo) ha preso l’incarico di Tesoriere.
“Sono estremamente orgoglioso di ricoprire questo ruolo: il mio impegno sarà rivolto a creare sinergie ancora più solide tra i vignaioli a livello europeo, perché oggi più che mai c’è bisogno di unità e coesione per costruire insieme il futuro del vino italiano ed europeo”, ha detto Botti al termine dell’Assemblea.
“I Vignaioli indipendenti italiani, insieme ai colleghi europei, ripongono molta fiducia nel
Commissario Hansen, che fin dal primo momento ha dimostrato di conoscere bene il settore
agricolo e di rispettare l’importanza del sistema vitivinicolo europeo. Le parole che ha usato a Roma, nell’ambito di Agricoltura E’, lo dimostrano e vanno nella direzione giusta: un plauso particolare per l’obiettivo di semplificazione burocratica e per l’attenzione ai giovani agricoltori, oltre che per aver focalizzato l’attenzione sul vino e sulle richieste fatte dal Gruppo di alto livello. All’Unione Europea chiediamo di mettere in campo una vera e propria strategia per il nostro settore, che guardi al futuro e non si limiti al piccolo cabotaggio: climate change, guerre commerciali, rigidità del mercato interno sono sfide che vanno comprese e affrontate su un orizzonte di tempo lungo, perché lunghi sono i tempi della viticoltura, soprattutto quella di qualità, che valorizza e tutela i territori, cura i paesaggi rurali, rafforza le economie locali. Ed è proprio quella che oggi, ancora di più, va tutelata e promossa”. Il commento di Rita Babini, presidente Fivi.