LADISPOLI – Da giorni i residenti segnalavano anomalie e manomissioni alle colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Un allarme che si è rivelato fondato: dietro quelle azioni c’era una banda ben organizzata, specializzata nel furto di rame, rivenduto poi illegalmente.
Grazie a un’indagine lampo, la Polizia di Stato è riuscita a risalire rapidamente ai responsabili, arrestando tre persone: due uomini di 48 e 49 anni e una donna di 30, tutti italiani e residenti a Roma. I tre dovranno ora difendersi dalle accuse di furto aggravato e danneggiamento, e sono a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
Le indagini sono partite dopo l’ennesimo furto, avvenuto presso una colonnina Enel situata in via Berlinguer, nella zona artigianale di Ladispoli. Convinti di averla fatta franca, i ladri erano tornati tranquillamente nella Capitale. Ma gli agenti del commissariato di via Vilnius, coordinati dal dirigente Fabio De Angelis, sono riusciti a individuare la targa dell’auto utilizzata per il colpo – una Fiat 500 presa a noleggio – grazie alle telecamere di sorveglianza.
Il veicolo è stato quindi segnalato alle pattuglie in servizio e intercettato poco dopo dagli agenti del commissariato Tuscolano. Durante la perquisizione, i poliziotti hanno rinvenuto ben 16 cavi di rame rubati proprio dagli impianti di Ladispoli.
Non è escluso che la banda sia responsabile di altri colpi simili nei giorni precedenti, ma sarà l’esito delle indagini a confermarlo. Oltre ai furti, i tre dovranno rispondere anche dei danni arrecati alle colonnine. Gli investigatori ipotizzano che si tratti solo della punta dell’iceberg di un’organizzazione ben più estesa, attiva tra Roma e l’hinterland.