TARQUINIA – Dalla rinascita all’abisso. E questo, purtroppo, il triste destino della fiera di Tarquinia.
L’evento, rinvigorito dall’ex amministrazione targata Giulivi, sta già affondando sotto la gestione della giunta Sposetti che a poco più di una settimana dall’inaugurazione non sa ancora dove mettersi le mani.
Dopo aver affidato l’organizzazione e Pro Tarquinia, rea di una passata gestione finita in malo modo per mano della Guardia di finanza, il Comune sembra infischiarsene di tutto il resto e pensa solamente a ricoprire di soldi l’associazione di Giorgi.
Ad oggi, quando manca sempre meno al primo maggio, non si trova uno straccio di promozione dell’evento e molte persone, residenti e non, faticano addirittura a conoscere le date ufficiali della manifestazione (da giovedì primo a domenica 4 maggio). Basti pensare, tanto per fare un esempio, che nel mese in corso la pagina Facebook “Città di Tarquinia” ha dedicato alla Mostra mercato delle macchine agricole un unico post datato martedì 15 aprile. Ecco il valore che l’amministrazione dà a uno degli eventi più importanti dell’anno.
Sempre i cittadini, con segnalazioni a questa testata o tramite i social, lamentano il fatto di una scarsissima pubblicità: zero cartelloni, zero spazi pubblicitari importanti per ampliare il possibile pubblico, zero conferenze di presentazione o comunicati stampa che annunciano l’importante evento.
L’unica cosa di cui si è preoccupata la giunta è regalare soldi alla Pro Tarquinia. Soldi che potevano essere tranquillamente risparmiati organizzando l’evento in autonomia o con il supporto, come negli anni passati, della Pro loco.
Ad oggi risultano già stanziati una serie di fondi extra: 3mila euro per l’organizzazione di convegni, 7mila euro per spettacoli e animazioni, mille euro per pubblicità e materiali promozionali, 3mila euro per logistica e allestimenti e 6mila euro per l’allestimento del villaggio butteresco. A queste cifre, inoltre, verranno aggiunte le spese organizzative della Pro Tarquinia che l’amministrazione non ha ancora comunicato.
Dopo la problematica dell’erba alta e quella dei rifiuti arriva dunque un’altra mazzata per Tarquinia che nel giro di un anno è stata trasformata in un paesello-barzelletta.