Rivoluzionata la valutazione radiologica, per terapie tempestive ed efficaci
VITERBO – All’ospedale Santa Rosa di Viterbo, da alcune settimane, è stato adottato un innovativo software, basato sull’intelligenza artificiale, che consente una diagnosi rapida e precisa dell’ictus cerebrale.
Si tratta di un significativo passo in avanti sul fronte sulla gestione clinica dei pazienti con ictus della provincia di Viterbo che permette ai professionisti dell’azienda sanitaria di poter migliorare l’assistenza e l’efficacia dei percorsi diagnostici terapeutici in ambito neurologico.
“Il software adottato – spiega il direttore dell’unità operativa di Radiologia vascolare e interventistica, Fabrizio Chegai – è uno strumento di supporto ai radiologi di Pronto soccorso di tutti gli ospedali della Tuscia per migliorare la diagnosi dell’ictus ischemico. L’utilizzo di questo software implementa, inoltre, la valutazione dell’imaging perfusione che sta rivoluzionando la valutazione radiologica dei pazienti con patologie neurologiche acute, come l’ictus ischemico. Grazie all’intelligenza artificiale e all’utilizzo di specifici biomarcatori, come la frazione di estrazione dell’ossigeno e il tasso metabolico cerebrale di ossigeno, il software consente di ottenere mappe dettagliate e un’analisi precisa della perfusione cerebrale e della funzione capillare. Questi strumenti avanzati permettono di identificare rapidamente le aree di ipoperfusione e il nucleo ischemico, fondamentali per le decisioni terapeutiche tempestive ed efficaci”.
“La nostra priorità – prosegue Nicola Falcone, direttore del Dipartimento di Neuroscienze e dell’unità operativa di Neurologia dell’ospedale Santa Rosa – è garantire cure di altissima qualità in tempi rapidi, sfruttando pienamente le potenzialità offerte dall’innovazione tecnologica. In questo caso, dall’intelligenza artificiale. Con il software che l’azienda ha messo a nostra disposizione miglioriamo la comunicazione multidisciplinare, riduciamo i tempi decisionali e valorizziamo il dato clinico per una medicina di precisione, sempre più centrata sul paziente. In particolare, il software rappresenta uno strumento strategico per l’ottimizzazione dell’assistenza nei casi complessi, come gli ictus ischemici acuti. Il nuovo sistema, integrato nei flussi di lavoro clinici, consente una gestione più rapida, accurata e personalizzata dei dati del paziente, favorendo decisioni tempestive, basate su evidenze e protocolli condivisi”.
A beneficiare dell’innovazione messa in campo dalla Asl di Viterbo è tutta la rete ospedaliera della Tuscia, quindi anche gli ospedali di Civita Castellana, Tarquinia e Acquapendente, in quanto le immagini diagnostiche generate in questi presidi vengono inviate in tempo reale al software per la relativa elaborazione.
“Proseguendo nel percorso di crescita e di rilancio del nostro servizio sanitario locale e, in particolar modo, dell’ospedale Santa Rosa – conclude il direttore generale della Asl di Viterbo, Egisto Bianconi – con i nostri professionisti abbiamo voluto aprirci alla nuova frontiera dell’Intelligenza artificiale applicata alla gestione clinica dei pazienti con patologie neurologiche acute. L’introduzione del nuovo software, resa possibile anche grazie alla conclusione del collegamento di tutti i presidi ospedalieri aziendali sull’anello in fibra ottica (cosiddetto Ransan), progettato e realizzato dalla Regione Lazio, rientra in una più ampia strategia di innovazione digitale che stiamo promuovendo, con l’obiettivo, in questo caso, di potenziare l’efficacia dell’assistenza neurologica, di ridurre la variabilità clinica e di sostenere l’attività di ricerca e di formazione. È un ennesimo traguardo ambizioso che raggiungiamo grazie al lavoro di squadra che, come azienda, siamo stati capaci di schierare. Nel caso specifico una squadra composta, oltre che dai professionisti sanitari, anche dai team dell’Ingegneria informatica, dell’Ingegneria clinica e dell’E procurement. A tutti il mio personale ringraziamento. Ma non dobbiamo fermarci, altri traguardi ambiziosi ci aspettano, perché abbiamo l’obbligo di rispondere in maniera efficace e innovativa ai bisogni di salute, spesso complessi, che emergono dal nostro territorio”.