Secondo capitolo di Dentro il Bicchiere
“Il London Dry è come un’orchestra sinfonica: ogni botanica suona la sua nota con precisione, senza mai sovrastare le altre.”
– Mr. Wilson
Proseguiamo il nostro viaggio con Mr. Wilson, Master Distiller e creatore del compound gin REDIVIVO. Dopo averci guidato attraverso le origini del gin e le sue principali famiglie, oggi ci soffermiamo sulla più celebre e codificata: il London Dry Gin.
Lo ritroviamo nel suo laboratorio, intento a controllare la temperatura di una distillazione sperimentale. Davanti a sé, una bottiglia senza etichetta, contrassegnata solo da un numero scritto a mano:
“È un prototipo ispirato al London Dry. Essenziale, preciso. Senza trucchi.”
London Dry: non solo uno stile, ma un metodo
“Il nome può trarre in inganno,” spiega Wilson. “Non è necessario essere a Londra per produrlo. Il London Dry è una filosofia produttiva, non un’origine geografica.”
Secondo il Regolamento (UE) 2019/787, un London Dry Gin deve:
- essere ottenuto esclusivamente dalla distillazione di alcol etilico di origine agricola in presenza di tutte le botaniche naturali utilizzate;
- non contenere aromi o coloranti aggiunti dopo la distillazione;
- non essere dolcificato in misura superiore a 0,1 grammi di zucchero invertito per litro di prodotto finale;
- mantenere una gradazione alcolica minima di 37,5% vol.
La parola chiave è: pulizia. (foodandwine.com)
Il cuore della mixology
“È il gin perfetto per i cocktail“, continua Mr. Wilson, versando due dita del suo campione in un bicchiere basso.
“Il London Dry ha una personalità definita ma non invadente. È strutturato, elegante, capace di integrarsi armoniosamente con ingredienti più forti o aromatici, senza mai perdere la propria identità. Resiste al ghiaccio, regge l’amaro, esalta le note agrumate.”
I cocktail storici con London Dry sono leggendari:
- Gin Tonic
- Martini Dry
- Negroni
- Tom Collins
- White Lady(en.wikipedia.org)
“È la base che ogni barman deve conoscere. Ma attenzione: un buon London Dry si riconosce anche liscio, a temperatura ambiente.”
Botaniche in equilibrio
Le botaniche tipiche includono:
- ginepro (ovviamente)
- coriandolo
- angelica
- scorze di agrumi
- radici o semi (come iris o cardamomo)
“Nel London Dry il ginepro deve guidare, ma non deve gridare. È una questione di proporzioni. È una danza.”
Una visione personale: tra rigore e ispirazione
Sebbene REDIVIVO sia un compound gin, Mr. Wilson ha studiato a lungo i codici del London Dry per creare una base aromatica bilanciata anche nelle infusioni.
“Per me, il London Dry è come la grammatica: una volta che ne padroneggi le regole, puoi iniziare a scrivere poesie.”
E mentre la nostra conversazione si spegne nella luce del tardo pomeriggio, tra bicchieri vuoti e profumi sospesi, comprendiamo che il London Dry – nella sua apparente semplicità – è forse il più difficile da dominare. È il punto di partenza. La nota fondamentale da cui si sviluppa la sinfonia del gin.
Nel prossimo episodio…
Nel terzo capitolo di Dentro il Bicchiere ci immergeremo nella storia e nelle caratteristiche dell’Old Tom Gin, il più “romantico” dei gin, tra spezieria vittoriana, cocktail dimenticati e dolcezze d’altri tempi.
E come sempre, con Mr. Wilson al nostro fianco.