FIUMICINO – Federica Poggio, assessora al Turismo, Sport, Cultura, Giubileo, Lavoro e Formazione Professionale del Comune di Fiumicino, ha presentato oggi le proprie dimissioni “irrevocabili”, segnando una rottura netta con il suo passato in giunta. Il gesto, definito da lei stessa “sofferto” ma libero e consapevole, arriva dopo l’iscrizione nel registro degli indagati per una serie di ipotesi di reato legate agli appalti per luminarie ed eventi culturali che si sono susseguiti tra il 2016 e il 2024).
L’inchiesta, condotta dalla Procura di Civitavecchia e dalla Guardia di Finanza, ipotizza turbativa d’asta, induzione indebita e tentato peculato sugli affidamenti diretti senza gara per decine di migliaia di euro. Tra gli indagati figurano anche altri amministratori – tra cui Raffaello Biselli (assessore al Commercio) – dirigenti comunali (Sbrega, Baldoni) e imprenditori, con quattro misure cautelari già eseguite nei confronti di funzionari e titolari di cooperative e cooperative culturali.
In prima battuta, l’avvocato Massimiliano Gabrielli ha definito i fatti contestati “reati minoritari” e ha sottolineato come la scelta di dimettersi serva a consentire a Poggio di difendersi serenamente e senza interferenze politiche.
Nel comunicato in cui annuncia le dimissioni Poggio rivendica la sua “totale estraneità ai fatti oggetto dell’indagine” e afferma di aver sempre operato nell’interesse della collettività, tranquilla che la magistratura saprà dimostrare la correttezza e la trasparenza del suo operato. Non si tratta di una decisione forzata dall’indagine di per sé, ma dell’esito di una scelta responsabile – e pragmaticamente politica – volta a tutelare se stessa, la sua famiglia e la serenità dell’amministrazione, permettendo alla giunta di lavorare senza ombre.
Il sindaco Mario Baccini ha espresso “piena stima” per l’operato di Poggio, ribadendo l’impegno dell’amministrazione a collaborare pienamente con gli inquirenti. Ha inoltre specificato che, allo stato, non emergono fatti relativi a suo diretto operato, mentre appalti e forniture contestati coinvolgono figure dell’attuale e dell’amministrazione precedente.
L’inchiesta tocca anche servizi sociali per disabili, emergenza migranti e manifestazioni culturali: nel mirino sono finiti affidamenti a cooperative – fra cui L’Arco e Ideaform – con meccanismi di spaccamento dell’importo per evitare soglie di gara, utilizzo di carte prepagate per acquisti personali e buffet opulenti offerti a funzionari.
Il contesto politico-amministrativo si fa rovente. L’opposizione di centrosinistra chiede un consiglio comunale straordinario e invoca trasparenza su anni di appalti “pilotati” e mescolanza fra politica e affari. Sul tavolo anche la necessità di nominare un nuovo assessore con specifiche deleghe per garantire la continuità di iniziative legate al Giubileo e alla stagione estiva.
Nel frattempo, l’avvio del procedimento penale rischia di rallentare – o addirittura bloccare – progetti chiave per la città, mentre il perimetro delle responsabilità resta aperto: iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto per la difesa, ma altro sarà nei prossimi mesi, se e quando il fascicolo arriverà in Tribunale.