Tarquinia – Ladri in casa di Anselmo Ranucci: “Peccato per le fedi e i ricordi di una vita”

TARQUINIA – Un appello accorato, tra dolore, ironia e speranza, quello lanciato da Anselmo “Memmo” Ranucci, figura nota in città per il suo impegno sociale, politico e sportivo. Dopo il furto subito nella sua casa in zona Infernaccio, Ranucci ha scelto di parlare pubblicamente, affidando ai social un messaggio che è andato oltre la semplice denuncia.

Il colpo ha lasciato la casa a soqquadro, ma il vero danno non si misura in oggetti rubati, bensì in ciò che rappresentavano: le fedi nuziali e un cimelio legato alla madre della moglie. Oggetti che portano con loro un peso emotivo incalcolabile.

Il 25 giugno, in un primo post, Ranucci scrive: “Peccato per le fedi e i ricordi di una vita, pazienza. Per fortuna avete lasciato tranquilla la mamma”, mostrando con una foto il caos lasciato dal ladro.

Il giorno seguente, cambia tono: con parole che sembrano uscire da una lettera aperta, si rivolge direttamente a chi ha commesso il furto.

Lo chiama ironicamente “Archimede”, e gli offre cento euro in più rispetto a quanto potrebbe ricavare da un ricettatore, purché restituisca le fedi:
“Le fedi per te non valgono nulla, ma per mia moglie significano tutto. Ti prego, riportale”.

Nel post si legge anche il dolore silenzioso della moglie, che ha cercato di rimettere ordine senza lamentarsi, visibilmente segnata da quella perdita affettiva: “Quel ‘sì’ inciso sulle fedi aveva un senso. E glielo hai strappato via”.