SUTRI – Riceviamo e pubblichiamo dalle famiglie del quartiere Colle Diana – Nel cuore del quartiere residenziale di Colle Diana, a Sutri, è in corso l’installazione di una mastodontica torre 5G alta 34 metri. Un mostro di ferro e cemento che svetterà accanto alle nostre case, a pochi metri da un asilo comunale, da un centro sportivo frequentato da bambini, e in un’area verde. Un pugno nell’occhio. Una ferita nel paesaggio. Uno scempio verticale che svaluta una zona tranquilla, immersa nella natura, scelta da tante famiglie proprio per la sua qualità della vita.
E sapete la cosa più vergognosa? Nessuno, nessuno ci ha detto nulla. Scoperta per caso, questa operazione è il simbolo di un modus operandi che decide sopra le teste dei cittadini, nel silenzio totale, violando il principio base della democrazia: il diritto a sapere. Ci sentiamo ingannati, traditi, presi in giro. Sì, perché l’amministrazione si è limitata a inserire l’“avviso di pubblicazione” in qualche angolo remoto dell’albo pretorio online, senza dare nessuna comunicazione reale, diretta e trasparente alla cittadinanza. Nessun post ufficiale. Nessun incontro pubblico. Nessun confronto. Solo silenzio. Una finta trasparenza che sa tanto di scelta deliberata di evitare il dibattito.
E allora chiediamo: Perché è stata scelta proprio quest’area densamente abitata? Sono state valutate alternative? Esistono altre zone meno impattanti, magari più lontane da abitazioni, scuole, spazi sensibili?
Chi ha individuato il terreno? Con quali criteri? In base a quali dati? Perché i cittadini non sono mai stati coinvolti? Non siamo contrari alla tecnologia, al progresso o alla connettività.
Siamo contrari all’arroganza di chi decide senza informare. Siamo di fronte a un atto grave, preoccupante, pericoloso. Grave per l’impatto ambientale e paesaggistico. Preoccupante per la totale assenza di trasparenza. Pericoloso, perché si calpestano la voce e i diritti di chi vive qui. Colle Diana non è terra di nessuno. Non siamo un quartiere di passaggio, non siamo spettatori muti. Siamo famiglie, bambini, lavoratori, anziani, cittadini che pretendono rispetto, informazioni, coinvolgimento.