Tripartito alla viterbese: l’asse Frontini-PD-FI prende forma tra passerelle e fondi contesi

Il treno verso le prossime elezioni provinciali (e amministrative) è già partito e sta prendendo velocità

VITERBO – C’è aria di elezioni nel capoluogo della Tuscia. Un vento frizzante, come non mai, spinto da folate – anche feroci – che mostrano sempre più come la nuova alleanza PD–Frontini–FI sia consolidata e diretta verso una direzione comune.

A metterlo ancora più nero su bianco è l’ultima “uscita” congiunta della sindaca Chiara Frontini, del presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Romoli (Forza Italia) e del consigliere regionale Enrico Panunzi (Partito Democratico). L’occasione è stata il viaggio sul cosiddetto “treno della speranza”, ovvero quello della rotta Roma–Orte–Viterbo, dove i tre si sono riuniti con i pendolari che giornalmente vivono disagi estremi: ritardi, cancellazioni, aria condizionata assente e lavori infiniti. Una passerella quantomai importante – peccato che giunga solo ora, in tempi non sospetti, mentre il problema esiste da anni, se non decenni.

La stessa Frontini ha definito questi convogli dei “treni bestiame, dove lavoratori e studenti ammassati si accalcano per cercare di prendere la linea veloce, dopo lo spostamento di molte corse sulla linea lenta”. Ha anche annunciato un consiglio comunale straordinario aperto, dove – insieme agli “amici di sempre” (PD e FI, già suoi alleati ufficiali in Provincia) – cercherà di “accendere un ulteriore faro su questa che rischia di diventare una vera emergenza sociale”.

Il “tripartito” si è mosso all’unisono anche su altre recenti partite. In primis sulla riqualificazione dell’ex Ospedale degli Infermi, un enorme complesso abbandonato da decenni, ora destinato – si spera – a una trasformazione radicale grazie a un’infornata da 40 milioni di euro provenienti dalla Regione. Anche qui, lo scontro è esploso su chi potesse rivendicare “il merito” dell’intervento. L’assessore Emanuele Aronne (giunta Frontini) ha difeso pubblicamente l’ex giunta regionale a guida Zingaretti (PD), accusando l’attuale amministrazione Rocca: “Ricordo perfettamente che al ballottaggio i nostri avversari portavano come uno dei cavalli di battaglia il progetto dell’ex ospedale, i cui fondi furono approvati dalla giunta Zingaretti (DGR 1070/2020, come da foto allegata). E mi viene da fare una considerazione: quando i progetti li mettiamo a terra noi è merito di quelli prima, e quando li mettete a terra voi è merito vostro? No, giusto per capire”, ha scritto l’assessore sui social.

Parole subito riprese e amplificate dall’ex candidata sindaca PD, Alessandra Troncarelli: “Siamo di fronte all’ennesimo tentativo di appropriarsi del lavoro altrui. Io stessa, come candidata a sindaco, ne parlavo già nel 2022. L’intervento sull’ex Ospedale Grande degli Infermi non è una novità targata Fratelli d’Italia, ma il risultato di un percorso avviato nel 2020 con un accordo quadro firmato dalla Regione Lazio, allora guidata da Nicola Zingaretti, e dal ministro della Cultura Dario Franceschini. Oggi si fanno sopralluoghi e si annunciano interventi, ma si tratta di fondi, progetti e investimenti messi in campo da chi ha governato prima”.

Secondo la Troncarelli, lo stesso schema si ripete su altri interventi, dal complesso di San Simone e Giuda al nuovo blocco dell’ospedale di Belcolle: “Tutto nasce da indirizzi e scelte della passata amministrazione. È davvero troppo difficile riconoscere il buon lavoro fatto da chi c’era prima e raccontare con onestà la verità ai cittadini? Basta leggere gli atti per vedere chi ha firmato l’accordo da 40 milioni per il Borgo della Cultura”.

Una levata di scudi che richiama anche la vicenda della scuola Carmine di Viterbo. Qui il presidente Alessandro Romoli è arrivato persino a sconfessare il suo stesso partito pur di difendere l’alleata Frontini nella sua crociata contro Fratelli d’Italia e la Regione Lazio sullo “smembramento” dell’istituto. “Fin dall’inizio ho ritenuto quella scelta ingiustificata, sbagliata nel merito e nel metodo – ha detto Romoli –. La nostra amministrazione ha lavorato con serietà e trasparenza, presentando un piano provinciale coerente e rispettoso delle linee guida regionali. In quel piano, l’autonomia del Carmine era tutelata, perché rappresenta un presidio educativo fondamentale”. Parole importanti, ma che sembrano dimenticare che l’assessore regionale alla Scuola, Giuseppe Schiboni, appartiene anch’egli a Forza Italia.

Una sinergia sempre più esplicita, dunque, che sembra guardare ben oltre le emergenze cittadine. Con le elezioni provinciali di secondo grado previste per il 29 settembre 2024, l’asse Frontini–Romoli–Panunzi si sta probabilmente rafforzando anche in vista della futura ridefinizione degli equilibri istituzionali. In quella tornata elettorale, saranno proprio sindaci e consiglieri comunali a decidere chi guiderà la Provincia per i prossimi quattro anni. Un’occasione in cui potrebbero venire a galla dinamiche e ambizioni oggi ancora celate dietro la retorica della collaborazione. In politica, si sa, ogni alleanza è anche una prova generale in vista della prossima conta.

Più che una convergenza per il bene comune, quella tra Frontini, Romoli e Panunzi sembra una regia accurata per gestire il potere su scala locale, a discapito di un’opposizione ormai relegata a spettatrice. Ma in politica, si sa, le alleanze di comodo reggono finché non arrivano le urne, come già ampiamente dimostrato proprio alle ultime elezioni viterbesi.