Totale mancanza di controlli e danno a carico delle regioni che si ritrovano a pagare un servizio che non hanno
ROMA – In un momento storico in cui la sanità pubblica rappresenta un cardine essenziale della tutela dei diritti fondamentali, emergono criticità che non possono passare inosservate. Tra queste, alcune anomalie operative e contrattuali legate all’elisoccorso regionale destano seria preoccupazione per i potenziali riflessi sulla sicurezza dei cittadini, sull’efficienza del servizio e sul corretto impiego delle risorse pubbliche.
Il caso I-MIOR: un elicottero “in due posti contemporaneamente”?
Al centro della vicenda vi è l’elicottero I-MIOR, modello H145, inizialmente dichiarato come mezzo di stand-by permanente per il servizio di elisoccorso della Regione Lazio. Tale velivolo è stato utilizzato come requisito tecnico essenziale in sede di gara, contribuendo in modo determinante all’aggiudicazione del servizio.
LazioTuttavia, documenti ufficiali dimostrano che lo stesso elicottero è attualmente operativo presso la base di Matera, in Basilicata, con funzione titolare del servizio affidato alla stessa società.
Due gare regionali, uno stesso elicottero: un utilizzo simultaneo impossibile, ma dichiarato come disponibile in entrambi i contesti.
Secondo quanto riportato in un dossier tecnico comparativo 📄 disponibile qui in formato immagine, questa situazione non rappresenta un semplice disguido organizzativo, ma un conflitto tra quanto dichiarato in gara e quanto effettivamente attuato, che potrebbe compromettere:
- la continuità operativa del servizio nel Lazio, se l’elicottero di riserva non è realmente presente;
- la regolarità dell’appalto in Basilicata, dove era previsto un secondo elicottero “nuovo di fabbrica” in base ai requisiti premianti del bando;
- la sicurezza dei cittadini, che si affidano ad un sistema sanitario emergenziale la cui efficacia dipende anche da prontezza e affidabilità dei mezzi.
I punti critici
Un’analisi tecnica dei documenti ha fatto emergere:
- L’impiego di elicotteri già utilizzati all’estero o in altre regioni, non conformi ai requisiti di “nuovo di fabbrica” richiesti in sede di offerta;
- L’assenza documentata del mezzo di back-up presso la base di Matera, nonostante l’impegno a garantirne la presenza con un tempo di attivazione pari a 1 minuto;
- La mancata trasparenza su eventuali autorizzazioni allo spostamento degli aeromobili da parte delle amministrazioni regionali coinvolte.
Una condotta sistematica?
Più fonti fanno ipotizzare una gestione strategica degli stessi aeromobili su più contratti pubblici, in una sorta di “gioco delle tre carte” che richiama dinamiche da propaganda bellica: i mezzi appaiono e scompaiono tra territori diversi a seconda delle esigenze aziendali, con l’obiettivo di massimizzare i punteggi tecnici e vincere più gare contemporaneamente, pur in palese violazione dei requisiti contrattuali.
Appello alle Autorità competenti
Alla luce delle evidenze emerse e dell’alto valore economico e sociale dei servizi in questione, chiediamo con forza che le Autorità preposte — Procure, ANAC, ENAC, Corte dei Conti, Regioni interessate — attivino immediatamente accertamenti tecnici e legali sui seguenti aspetti:
- Verifica dell’effettiva disponibilità dei mezzi elicotteristici indicati nei contratti in essere;
- Controllo delle condizioni di aggiudicazione e dell’aderenza dell’esecuzione contrattuale ai contenuti delle offerte vincolanti;
- Chiarezza sui costi pubblici sostenuti a fronte di prestazioni eventualmente disallineate;
- Tutela della sicurezza e continuità del servizio di elisoccorso, che è e deve rimanere un presidio essenziale di assistenza per cittadini e turisti, specie nelle aree periferiche.
Il diritto alla salute passa anche dalla trasparenza e affidabilità di chi eroga servizi pubblici essenziali. Quando si parla di elisoccorso, ogni minuto conta. Ed è per questo che ogni elicottero deve essere dove è stato promesso, e ogni contratto rispettato in ogni sua parte.