Il mondo accademico piange il professore che aveva tenuto lezioni in molte università, tra cui La Sapienza e l’Università di Perugia
Viterbo piange la scomparsa del professor Lucio Ubertini, 83 anni, figura di spicco nel campo dell’ingegneria idraulica e padre di Stefano Ubertini, ex rettore dell’Università degli Studi della Tuscia. Un nome, il suo, che ha portato in alto il prestigio della città grazie a una carriera accademica di livello internazionale, divisa tra didattica, ricerca e cooperazione scientifica.
Nato nel capoluogo della Tuscia nel 1942, Ubertini si era laureato in Ingegneria Meccanica alla Sapienza di Roma nel 1966, conseguendo subito dopo l’abilitazione alla professione. Dopo un primo periodo di insegnamento all’Università di Perugia, nel 1996 tornò alla Sapienza come professore ordinario di Costruzioni idrauliche presso la Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale. Nel 2004 fondò l’Honors Center of Italian Universities (H2CU), centro interuniversitario dedicato alla formazione internazionale, che ha guidato per anni.
Il cordoglio per la sua scomparsa è unanime. La rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni, ha ricordato il docente come «un punto di riferimento nell’ingegneria idraulica e nella protezione idrogeologica, capace di unire ricerca, didattica e cooperazione internazionale, contribuendo in modo significativo anche ai programmi dell’UNESCO».
Anche la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha voluto esprimere il proprio ricordo: «Con la sua scomparsa l’Umbria perde un luminare stimato in tutto il mondo per la sua ricerca e la sua eccellente competenza».
La città di Viterbo si stringe attorno alla famiglia Ubertini – in particolare ai figli Stefano e Francesco – e a tutti coloro che hanno avuto l’onore di conoscerlo, come docente, come collega e come amico.