La consigliera interviene al seguito della riunione tra residenti del quartiere e amministrazione, dove i primi non sembrano essere stati rassicurati abbastanza dai rappresentanti della maggioranza
VITERBO – È stato un incontro «carico di preoccupazione e delusione» quello che si è svolto lo scorso 28 luglio tra i residenti del quartiere Santa Lucia e gli assessori comunali, convocato per discutere della Delibera di Giunta n. 215 del 27 giugno 2025, che prevede la realizzazione di una “stazione di posta” in un immobile di proprietà comunale. A ricostruire quanto accaduto è la consigliera comunale Luisa Ciambella, esponente della lista Per il Bene Comune – Movimento civico Rocca Presidente, che in una nota chiede «maggiore trasparenza e partecipazione nelle scelte che incidono sul futuro dei quartieri».
Secondo Ciambella, il confronto non ha sciolto i nodi principali: «Nonostante i tentativi degli amministratori di portare il dibattito lontano dalle reali preoccupazioni dei cittadini – sottolinea – ci siamo trovati di fronte a spiegazioni infarcite di buone intenzioni ma prive di dettagli concreti. Non sono arrivate risposte convincenti ai dubbi dei residenti, che temono un impatto negativo sulla vivibilità, sulla sicurezza e sull’identità del quartiere».
Gli assessori hanno illustrato il progetto come «un centro di assistenza temporanea rivolto a persone in grave povertà», con il coinvolgimento di realtà del terzo settore come Caritas ed Emporio Solidale e la possibilità di offrire anche alloggio notturno. Ma, osserva Ciambella, «nei fatti, l’iniziativa non si discosta dalle caratteristiche di un dormitorio o di un centro per migranti, e questo ha alimentato il timore diffuso che si tratti solo dell’inizio di un processo destinato a trasformare l’area in una zona di emergenza sociale».
Durante l’incontro, alcuni residenti hanno avanzato una proposta alternativa: «Destinare l’immobile a un centro polivalente per la terza età, a beneficio delle comunità di Santa Lucia ed Ellera», un’idea che, secondo Ciambella, «risponderebbe alle esigenze reali del territorio e promuoverebbe socialità e inclusione intergenerazionale».
La consigliera ha poi evidenziato un ulteriore punto critico: «Resta inspiegabile la fretta di impegnare oltre un milione di euro di fondi PNRR senza un vero confronto con la cittadinanza. Come ha dichiarato l’assessore Aronne, 600 mila euro sarebbero destinati a ristrutturazione e servizi, ma non è chiaro come verranno spesi né perché si scelga un progetto che non gode del consenso del quartiere».
Dal Comitato Santa Lucia è partita la richiesta di un Consiglio comunale straordinario per discutere la vicenda. «Il nostro gruppo – assicura Ciambella – è pronto a sostenere questa iniziativa e a stare al fianco dei cittadini, affinché possano vivere in una città sicura, ascoltata e costruita con il loro coinvolgimento. Chiediamo trasparenza, partecipazione e buon senso. Siamo disponibili a supportare tutte le azioni necessarie a difendere il diritto dei residenti di decidere sul futuro del quartiere in cui vivono».