TARQUINIA – A Tarquinia lido un’estate tra sole, mare e rifiuti.
“Questa è di nuovo la situazione di viale Mediterraneo”. A scrivere è un residente esasperato che sui social allega l’ennesima foto che racconta più di mille parole: sacchi di immondizia abbandonati, bottiglie rotte e cartacce al vento. Un’immagine che stride con l’idea stessa di località balneare, figuriamoci con le aspirazioni turistiche di una città che, sulla carta, vorrebbe attrarre visitatori e valorizzare il territorio.
E invece no. Il Lido di Tarquinia è diventato una discarica a cielo aperto. La domanda dell’utente, che chiede “Sarà il caso di prendere provvedimenti?”, suona tanto ovvia quanto retorica. Perché provvedimenti andavano presi ieri. O meglio: andavano mantenuti quelli presi negli anni passati, quando il decoro urbano sembrava ancora una priorità.
La situazione di viale Mediterraneo non è un caso isolato, purtroppo. È il simbolo di un’inerzia che dura ormai da troppo tempo. Mancanza di controlli? Servizi di raccolta inadeguati? Cittadini incivili? Tutto insieme? Forse, ma non può essere sempre e solo colpa del buon senso che manca. Un territorio si cura anche con regole, manutenzione e presenza. E il lido, oggi, appare lasciato a sé stesso.
Intanto l’estate scorre, i turisti arrivano, guardano e (c’è da scommetterci) se ne vanno con l’amaro in bocca. Perché i tramonti sul mare non bastano a coprire l’odore dell’immondizia. E allora sì, è il caso di prendere provvedimenti. E anche in fretta.