TARQUINIA – La foce del fiume Marta a Tarquinia continua a presentare livelli di inquinamento oltre i limiti di legge, mentre risulta entro i limiti la foce del Fiora a Montalto di Castro, entrambi in provincia di Viterbo.
Situazione peggiore nella provincia di Roma, dove Goletta Verde di Legambiente ha rilevato forti criticità ambientali alla foce del canale su via Aurelia (km 64) nel comune di Santa Marinella, alla foce del Fosso Zambra a Marina di Cerveteri e alla foce del Rio Vaccina a Ladispoli.
I dati emergono dai monitoraggi effettuati dai volontari di Legambiente tra il 14 e il 17 luglio lungo tutta la costa laziale. In totale sono stati analizzati 24 punti: 12 in mare aperto e 12 alle foci di fiumi o canali. I risultati non sono confortanti: la metà dei campioni è risultata oltre i limiti di legge, con 11 punti classificati come “fortemente inquinati” e uno come “inquinato”. Otto dei 12 punti critici si trovano proprio alla foce di corsi d’acqua, confermando queste aree come tra le più problematiche.
Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, sottolinea la necessità di migliorare il sistema di depurazione e contrastare gli scarichi abusivi: “Il tallone d’Achille restano le foci, dove si concentrano le principali criticità. Non diamo patenti di balneabilità, ma evidenziamo i problemi da risolvere per migliorare la salute del nostro mare”.
Un caso emblematico è quello del canale Sant’Anastasia: sebbene il primo prelievo alla foce fosse risultato entro i limiti, un secondo campionamento effettuato circa 100 metri più a monte ha rilevato livelli di inquinamento.
A preoccupare è anche la presenza di bagnanti in tratti in cui vige il divieto di balneazione, come accaduto al canale Loricina a Nettuno.