Viterbo – Liste d’attesa sanitarie nel caos: cittadini fragili costretti a spostarsi a Roma. Sportello Salute scrive alla ASL

Nella lettera, viene anche ricordato che i ritardi e le barriere burocratiche possono configurare inadempienza contrattuale da parte dei gestori del CUP regionale

VITERBO – Tempi di attesa più lunghi, procedure complicate e, in alcuni casi, appuntamenti fissati a decine di chilometri di distanza, a Roma, nonostante le garanzie territoriali previste dalla legge. È la denuncia contenuta in una lettera inviata dallo Sportello Salute di Viterbo al direttore generale della ASL, Daniela Bianconi, con copia alla sindaca di Viterbo, alla Consulta dei Sindaci, agli organi di stampa e ad altre realtà sanitarie e associative.

Dal 10 giugno 2025, con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni regionali per la gestione delle liste d’attesa, la situazione per gli utenti più fragili sembra essere peggiorata. La nuova procedura prevede che, in caso di ritardi o mancanza di disponibilità, il CUP attivi il cosiddetto “pass di garanzia”, che dovrebbe assicurare tempi certi per le prestazioni sanitarie di classe B (da erogare entro 10 giorni). Ma, come denuncia lo Sportello Salute, “nel territorio della ASL di Viterbo stiamo riscontrando rilevanti criticità operative”, con una conseguenza grave: molti pazienti si vedono proporre visite o esami in strutture ubicate a Roma, in palese contrasto con quanto stabilito dal Piano per le liste di attesa della stessa ASL, che individua l’ambito territoriale di garanzia all’interno della provincia di Viterbo.

“Questo comporta un disservizio sostanziale – si legge nel comunicato – e un aggravio per l’utenza fragile, compromettendo l’accesso tempestivo alle cure o costringendo a rivolgersi al privato a pagamento”. Un’alternativa teoricamente prevista esiste: il ricorso alla Libera Professione Aziendale (LPA), a carico dell’Azienda Sanitaria e con eventuale ticket a carico dell’utente. Ma nella pratica, secondo la segnalazione, il percorso è poco chiaro, macchinoso e spesso inaccessibile, con gli uffici URP e CUP che non forniscono indicazioni precise né tempistiche di attivazione.

A peggiorare la situazione, la disattivazione dell’indirizzo email liste.attesa@asl.vt.it, che in passato consentiva di segnalare in modo diretto le urgenze e sbloccare rapidamente la procedura. La nuova modalità di accesso, più burocratica e frammentata, sta creando un vero e proprio “cortocircuito” nell’organizzazione delle prenotazioni.

Lo Sportello Salute chiede dunque due interventi immediati:

  • Ripristinare il canale email diretto, evitando passaggi aggiuntivi che rallentano l’accesso alle prestazioni, soprattutto per i cittadini più fragili.
  • Rispettare il principio territoriale, già riconosciuto dalla Regione Lazio, che impone di garantire le prestazioni all’interno della provincia per le ASL non appartenenti all’area di Roma.

Nella lettera, viene anche ricordato che i ritardi e le barriere burocratiche possono configurare inadempienza contrattuale da parte dei gestori del CUP regionale, con possibili conseguenze di illecito professionale grave, come previsto dal Codice dei contratti pubblici (art. 95, D.Lgs 36/2023) e dal decreto legge 7 giugno 2024 n.73.

La parola ora passa alla direzione della ASL, chiamata a chiarire come intenda garantire, nei fatti, il diritto alla salute dei cittadini viterbesi, soprattutto di quelli che hanno più urgenza di essere visitati, senza essere costretti a viaggi della speranza fuori provincia.