Bolsena – Turismo, Di Sorte: “Dati primo semestre positivi, ma i conti si fanno alla fine. Bolsena è capitale della felicità tutto l’anno”

Tra eventi costanti, bellezza e cura per il territorio, Bolsena continua a crescere turisticamente, rispondendo ai cambiamenti di mercato e ai nuovi trend dei viaggiatori

BOLSENA – Sul lago di Bolsena, i dati raccolti parlano di un cambio rispetto alle ferie estive di un tempo, dove si accumulava la maggior parte dei turisti. Ora le presenze sono in crescita e si distribuiscono su tutto l’anno. Il mercato turistico cambia, Bolsena cambia e accoglie appieno i nuovi trend grazie a un’offerta di servizi e bellezze “costanti” e sempre più in linea con le aspettative. Ne abbiamo parlato con il primo cittadino del borgo, Andrea Di Sorte.

Sindaco, quest’estate molte località parlano di calo del turismo, ma Bolsena sembra molto vivace: qual è la situazione reale qui?

Il calo del turismo nelle località balneari lo certifica il Sindacato Italiano Balneari che ha messo nero su bianco che presenze e consumi sulle spiagge italiane sono scese di circa il 15 % rispetto a giugno. I dati di luglio di Bolsena non li abbiamo ancora, ma sicuramente viviamo un cambiamento storico del modo di fare turismo.

A cosa si riferisce?

Il tempo delle ferie è molto cambiato rispetto a tanti anni fa, oggi va da giugno a settembre. Questo porta ad un aumento delle partenze nei mesi più “periferici”; in poche parole, si destagionalizza. La conseguenza è che c’è flusso turistico tutto l’anno, e molto legato al fine settimana.

E questo è un bene o un male?

Per Bolsena è un bene, perché con il nostro centro storico, la nostra ubicazione strategica e le nostre tradizioni religiose siamo appetibili anche nei mesi invernali.

Quindi luglio è un mese negativo…

Luglio per Bolsena è stato sempre un mese molto faticoso, perché con la fine della pentecoste molti tedeschi tornano in patria e si crea un piccolo vuoto, specie nella prima metà del mese. Dovrebbero arrivare gli olandesi, ma questo cambio è un po’ in sofferenza perché l’Europa vive una crisi importante.

Sono finiti i tempi del Marco tedesco

Tempi in cui i tedeschi venivano e sfruttavano un cambio molto favorevole. Sì, l’euro ha gradualmente distrutto questo vantaggio. Ma abbiamo resistito bene con una generazione che si è affezionata a noi ed al nostro bellissimo lago.

E quindi qualche operatore ha espresso lamentele. Tipo su una tassazione elevata…

Purtroppo le tasse ci sono. Il Comune in questi anni ha però agevolato il comparto. La tassa sui rifiuti per il settore ricettivo di Bolsena, ad esempio, ha i parametri di calcolo tra i più bassi della provincia. Sosteniamo le maggiori strutture di camping mettendo a disposizione gratuitamente gli steward per il conferimento dei rifiuti. Altre tasse non dipendono da noi. Ma c’è anche un problema inverso legato al turismo.

E quale sarebbe?

Che è vero che ci sono gli imprenditori e la loro voce, ma ci sono anche i lavoratori. In Italia purtroppo i dipendenti del settore turistico soffrono la stagionalità del lavoro e gli stipendi che non sono sempre adeguati ai tempi che corrono. Il mio appello è dare sempre dignità ai propri dipendenti, perché altrimenti lo stile dell’accoglienza ne risente.

C’è una ricetta per uscire da questo momento storico?

Ci sono alcuni ingredienti imprescindibili. Il primo è comunicare in positivo, tutti. Quando alcune strutture fanno una comunicazione negativa per un calo registrato in un determinato mese commettono un errore, perché i conti sulle presenze si fanno sempre a fine anno, soprattutto in un comune come il nostro fortemente destagionalizzato. Il secondo ingrediente è continuare ad investire: sia come pubblica amministrazione ma anche come privati. Le strutture ricettive devono posizionarsi sul mercato in maniera costante e professionale, questo è di vitale importanza.

Il terzo?

Il terzo ingrediente riguarda la crescita dell’offerta e dei servizi: oggi si deve competere con i grandi concorrenti nazionali e internazionali e gli standard di qualità sono diversi rispetto agli anni ‘90. Se il comparto non cresce in questa direzione, domani faremo fatica a posizionarci. Per intenderci, non serve solo costruire nuove strutture o fare camere in più, ma investire nell’offerta agli ospiti.

Il mercato cambia…

Le nuove generazioni hanno delle aspettative diverse.

Qualche esempio?

Se vai in un qualsiasi albergo, vuoi trovare una colazione con prodotti locali, tipici. Il “made in” è l’esperienza in più che ti porti dietro, l’autenticità che oggi si cerca. Che poi dovrebbe essere la nostra forza. Se viaggi con la famiglia, devi avere l’opportunità di usufruire di momenti qualificati di baby-sitting, ricavando momenti per la coppia che oggi sono sempre più necessari.

Bolsena capitale degli eventi?

Si, lo rivendico con orgoglio. Cerchiamo di offrire ogni sera iniziative culturali, di svago sostenendo le nostre tradizioni in maniera vigorosa. Chi si ferma a soggiornare da noi, ha una vasta offerta di intrattenimento e la nostra città è viva.

E tutti sono contenti.

Si, anche i commercianti, colonna vertebrale del nostro sistema turistico. Gli eventi che noi organizziamo in estate e in inverno servono anche a tenere in piedi ciò che in altre città sta chiudendo: il centro storico. Da noi chiedono di aprire. Siamo un unicum.

Bolsena è sulla cresta dell’onda.

Bolsena è la capitale della felicità.

Cosa vuole dire a quegli albergatori che si lamentano?

Che i conti si fanno alla fine dell’anno, dove tra l’altro ci ritroveremo tutti insieme per capire come l’amministrazione può supportare il loro lavoro.

Ultima cosa: ce lo fornisce qualche dato su questa stagione?

Il periodo gennaio – giugno 2025 Bolsena ha registrato un +6% di ospiti rispetto lo scorso anno. Ed i dati di questo semestre del 2025 sono ancora parziali perché mancano alcune strutture.