Vignanello – Polemica sull’antenna 5G: “No davanti al centro storico”

L’antenna ha subito destato preoccupazione tra cittadini e associazioni locali

VIGNANELLO – Sta suscitando accese polemiche la notizia della prossima installazione di un’antenna 5G nel territorio comunale di Vignanello, in un’area prospiciente il Castello Ruspoli e il cuore del centro storico del paese. A sollevare la questione è il Circolo Arci Il Cantinone, che in una nota ufficiale esprime la propria netta contrarietà non alla tecnologia in sé, ma alla scelta del sito individuato per l’impianto.

Nel comunicato si legge: “Il posizionamento previsto rappresenta una grave lesione al decoro urbano e al patrimonio storico-artistico di Vignanello. Il Castello Ruspoli, simbolo identitario e attrazione culturale, merita rispetto e tutela, non l’imposizione di infrastrutture invasive che ne alterano la percezione e il paesaggio circostante”.

Secondo l’associazione, la decisione di collocare l’antenna nei pressi di un bene storico di pregio contrasterebbe con il regolamento comunale vigente in materia di impianti di telecomunicazione, che vieta espressamente simili installazioni in prossimità di edifici e aree di valore storico-artistico.

Tuttavia, l’intervento risulterebbe autorizzato grazie a un decreto del Governo Meloni che, sempre secondo il circolo, “scavalca le normative locali, esautorando le comunità e ponendo interrogativi sulla tutela dell’autonomia comunale e sulla trasparenza delle procedure”.

Il comunicato denuncia anche la mancanza di informazione e confronto pubblico sull’argomento: “Preoccupa profondamente l’assenza di comunicazione da parte dell’amministrazione comunale. Nessuna informazione è stata fornita ai cittadini, nessun confronto pubblico è stato promosso. Un silenzio che mina la fiducia nelle istituzioni e alimenta il sospetto di scelte calate dall’alto, senza coinvolgimento democratico”.

Il Circolo Arci Il Cantinone chiede quindi all’amministrazione di esprimere una posizione chiara, di rendere noti i passaggi autorizzativi e di attivarsi per tutelare sia il patrimonio storico che il diritto della cittadinanza a essere informata. “La modernizzazione tecnologica – conclude la nota – non può avvenire a scapito della bellezza, della storia e della legalità”.