Carlo D’Attanasio torna in Italia dopo 5 anni di prigionia, da innocente, in Papua Nuova Guinea: «Ho tentato il suicidio, ora sono libero»

ROMA – Lacrime, commozione e un sospiro di sollievo: Carlo D’Attanasio, velista di Pescara, è tornato questa mattina in Italia dopo cinque anni di carcere in Papua Nuova Guinea. Accusato di traffico internazionale di stupefacenti, a fine luglio è stato assolto con formula piena dalla Corte d’Appello e immediatamente liberato.

Il 35enne è atterrato a Fiumicino poco dopo le 8 di giovedì 14 agosto, con un volo da Singapore, accompagnato da un’equipe medica. Ad attenderlo in aeroporto, l’avvocato Mario Antinucci. Ora sarà ricoverato nel reparto oncologico del Policlinico Umberto I di Roma: D’Attanasio soffre infatti di una grave patologia oncologica al quarto stadio.

«Ce l’ho fatta!», ha detto non appena messo piede in Italia. «Ho lottato fino alla fine e sono stato assolto. Ho rischiato di morire tante volte. All’inizio della detenzione sono stato lasciato completamente solo; ho tentato il suicidio, ma oggi sono qui a raccontarlo». Lo skipper ha spiegato di essersi curato da solo con trattamenti sperimentali: «Lì non ho ricevuto alcuna cura. Il problema fisico è stato devastante, anche se mentalmente sono rimasto forte». Il suo legale ha ribadito: «Carlo è innocente. Ha trascorso cinque anni in un inferno per un reato che non ha commesso. È un uomo onesto e lo ha dimostrato con le prime parole, senza alcuna acrimonia verso chi lo ha accusato».