“Le quattordici proposte ricevute – spiega Antoniozzi – non sono slogan o iniziative già confezionate, ma idee nate da mondi diversi che, messe insieme, delineano un quadro variegato”
VITERBO – La candidatura di Viterbo a Capitale Europea della Cultura 2033 entra nel vivo. Alla open call lanciata dall’amministrazione comunale hanno risposto 14 realtà cittadine e associative, con altrettanti progetti che saranno parte del percorso verso il dossier ufficiale.
Il vicesindaco e assessore alla Cultura Alfonso Antoniozzi ha fatto il punto della situazione, in un messaggio condiviso integralmente dalla sindaca Chiara Fronti.
“Le quattordici proposte ricevute – spiega Antoniozzi – non sono slogan o iniziative già confezionate, ma idee nate da mondi diversi che, messe insieme, delineano un quadro variegato. C’è chi lavora sull’arte e la memoria storica, chi propone il teatro come voce delle nuove generazioni, chi sperimenta nuove forme di inclusione, chi apre spazi inattesi alla musica, alla scrittura e alla rigenerazione urbana”.
Secondo Antoniozzi, il valore delle proposte è proprio nella loro natura di cantieri aperti, ancora da sviluppare e perfezionare, ma capaci di mostrare l’energia creativa della città. “Questi progetti – ha aggiunto – dimostrano che l’idea di Capitale Europea della Cultura non è un’etichetta calata dall’alto, ma una possibilità che il territorio stesso riconosce come propria”.
La sindaca Fronti sottolinea come la risposta all’open call sia già un segnale importante: “Viterbo sta rispondendo ed è con questo spirito che possiamo cogliere l’occasione di proiettare la nostra città in Europa e nel mondo”.
I prossimi mesi saranno decisivi per trasformare queste idee in un dossier strutturato, con il coinvolgimento di istituzioni, associazioni, operatori culturali e cittadini. La sfida, spiegano sindaca e vicesindaco, è far sì che la candidatura diventi un percorso di crescita condiviso, capace di lasciare tracce concrete per il futuro della città.