La moltiplicazione del cibo e le lacrimazioni di sangue di una statua mariana avevano incantato le masse
CIVITAVECCHIA – La procura di Civitavecchia ha chiesto il rinvio a giudizio per Gisella Cardia – all’anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla – e per il marito Gianni, accusati di truffa aggravata in concorso.
L’inchiesta, partita dopo le presunte apparizioni e i fenomeni legati alla cosiddetta Madonna di Trevignano Romano, si è concentrata su episodi come la moltiplicazione del cibo e le lacrimazioni di sangue di una statua mariana. Gli accertamenti scientifici hanno rivelato che il dna del materiale ematico corrispondeva a quello della stessa Cardia.
La Chiesa cattolica ha più volte ribadito che non vi sono prove di eventi soprannaturali. I difensori della coppia, Solange Marchignoli e Giuseppe Marazzita, hanno dichiarato: «Non siamo sorpresi dalla richiesta, ma l’indagine si è svolta in un clima di evidente pregiudizio. Sarà solo in aula che si potrà avviare un vero contraddittorio davanti a un giudice terzo».