Viterbo – Centro storico, tra altre chiusure e trasferimenti: “Difficoltà a crescere, poche possibilità”

Dopo la chiusura della storica bigiotteria Fedra, anche Ghost Chili Pizza, come anticipato da tempo, lascerà il centro storico

VITERBO – Non è certo stato un fulmine al ciel sereno la notizia della chiusura della storica bigiotteria Fedra di Corso Italia. Un problema di “ricambio generazionale” che purtroppo accomuna molte attività del centro storico che faticano a trovare “nuove leve” vista la conclamata diminuzione degli incassi che sta caratterizzando gli ultimi anni.

Il discorso invece cambia quando una pizzeria, in questo caso la nota Ghost Chili Pizza, situata nei pressi della chiesa del Suffragio, sceglie di trasferirsi perché c’è “difficoltà a crescere”.

La notizia, che è subito rimbalzata tra commercianti e altri residenti del centro storico, riflette un comportamento purtroppo diffuso tra molti imprenditori locali che sottolineano come nel cuore di Viterbo permangano difficoltà enormi per quanto riguarda le possibilità commerciali.

Come sottolineato anche da Antonio Di Stefano, titolare di AD Grafica, da noi intervistato recentemente, chi si trasferisce lo fa perché nel centro storico non ci sono abbastanza agevolazioni e servizi per chi vuole investire. Scarsità di parcheggi, previsione di blocchi del traffico, difficoltà nel poter ottenere spazi esterni dove posizionare tavoli e affitti troppo alti sono solo alcune delle motivazioni che accomunano la volontà di coloro che scelgono di migrare altrove.

Anche Ghost Chili Pizza, infatti, come altre attività prima di loro, preferisce andare fuori dalle mura. Nello specifico si parla del Riello, dove sono già presenti molte altre attività di ristorazione e il passaggio di auto e la viabilità sono più semplificate.

Chi resta, stringe i denti ma sottolinea le difficoltà conclamate e sopraccitate.

“Da tempo sto cercando uno spazio più grande per ospitare il mio negozio – ci spiega una commerciante del centro storico – ma i prezzi sono esagerati. Anche duemila euro per una vetrina su Corso Italia. In tempi di crisi sono prezzi proibitivi e insostenibili”.

“In zone come il Riello – ci spiega un imprenditore – Ci sono più possibilità. La stessa amministrazione sembra invitarci ad aprire là: nuovi parcheggi, navette in arrivo, viabilità più sostenibile… la scelta, per chi vuole trasferirsi, è quasi ovvia. Basti pensare al nuovo parcheggio in apertura al Tribunale e a quello da poco realizzato nei pressi del supermercato Eurospin. Sono opportunità da cogliere”.

Il rischio, come confermatoci da alcuni esperti del settore immobiliare, è che l’accumularsi di serrande abbassate condurrà inevitabilmente a un crollo dei prezzi “in massa” e una conseguente svalutazione del valore degli immobili.

“Il rischio è che possa replicarsi quello che sta avvenendo a Via Cairoli, dove le attività che aprono trovano spazio in locali sfitti da molto tempo, i quali prezzi di affitto e vendita sono crollati. Chi apre, però, lo fa con investimenti esigui, limitati nel tempo e che, purtroppo, non possono sostituire in qualità e affidabilità le botteghe storiche che erano presenti da decenni, non subito almeno”.

Nel mentre, il tessuto economico del capoluogo, continua a mutare, in particolare nel centro storico.

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