Mentre l’opposizione torna a fare “sogni proibiti”, l’amministrazione tira dritto e continua a puntare sulla periferia
VITERBO – Più di un anno fa eravamo stati tra i primi a rilanciare l’ipotesi di un parcheggio multipiano in via San Biele, sull’area oggi occupata dal deposito Francigena. Una proposta che aveva acceso le speranze di cittadini e associazioni, ma che era stata subito cassata dall’assessore all’Urbanistica, Emanuele Aronne. “Un progetto affascinante, ma irrealizzabile a breve termine”, aveva spiegato l’assessore, ricordando come lo spostamento di Francigena al Poggino non potrà concretizzarsi prima del 2026/27 e come i costi di un’opera del genere supererebbero i 4-5 milioni di euro.
Oggi il tema torna ciclicamente in auge, anche in consiglio comunale, ma la posizione della giunta Frontini resta chiara: niente multipiano a ridosso delle mura, ma nuove aree di sosta fuori dal centro storico. Dal Carmine al Pilastro, passando per la Teverina, la strategia è quella di ridurre la pressione sul cuore della città favorendo una mobilità più sostenibile. Almeno sulla carta.
Il problema è che, al momento, questa mobilità alternativa non esiste davvero. E mentre l’amministrazione pianifica il futuro, i commercianti del centro storico devono fare i conti con il presente: senza parcheggi vicini e facilmente accessibili, il centro perde attrattività. E così diverse attività hanno già scelto di spostarsi altrove.
Esempi concreti non mancano: la storica erboristeria di via Cairoli ha traslocato in zona Garbini, A.D. Grafica lascerà le mura il prossimo anno, la pizzeria Ghost Chili Pizza si sposterà al Riello e Ottica Burla, in piazza del Comune, abbasserà presto le serrande per riaprire fuori dal centro. Una tendenza che rischia di diventare irreversibile se non verranno trovate soluzioni rapide ed efficaci.
Molti altri imprenditori, da noi già interpellati, guardano con preoccupazione al PUMS – il piano per la mobilità sostenibile – attualmente in discussione. L’idea di trasformare il centro storico di Viterbo in un’area pedonale, seppur suggestiva nel lungo periodo, al momento genera più timori che entusiasmi: senza un sistema di parcheggi integrato, la pedonalizzazione rischia di tradursi in un ulteriore svuotamento del centro, a favore delle zone più servite come Riello, l’area del tribunale o San Lazzaro.
Il multipiano di via San Biele, insomma, resta un sogno sospeso. Ma intanto il centro storico perde pezzi, e con essi la sua vitalità economica.