Al comando dei carabinieri di Viterbo e provincia è arrivato il colonnello Alfredo Antro

Nel 2021 fece sequestrare cinquantamila dosi di droga dello stupro

VITERBO –  Prende il comando dei carabinieri di Viterbo e provincia il colonnello Alfredo Antro.

Originario di Giovinazzo, in provincia di Bari, 48 anni, si è arruolato nel 1996 frequentando il 178° Corso “Saldezza” dell’Accademia Militare di Modena e proseguendo l’iter formativo presso la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, concluso, nel 2001, con il conseguimento della laurea in “Giurisprudenza” e del grado di Tenente. Laureato anche in “Scienze Politiche” e “Scienze della Sicurezza interna ed esterna”, ha recentemente conseguito un Master di II livello in “Diritto dell’ambiente”.
Dopo un periodo d’impiego di due anni presso il Reggimento allievi brigadieri di Vicenza, con gli incarichi di comandante di plotone e di compagnia, è stato successivamente trasferito in Sicilia, in provincia di Catania, qui ha comandato il Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Giarre e, in sede vacante, la Compagnia di Acireale.
Nel grado di Capitano ha retto la Compagnia Speciale di pronto intervento del comando generale dell’Arma dei carabinieri e la Compagnia di Montecatini Terme, in provincia di Pistoia, venendo altresì impiegato all’estero, da maggio 2008 a febbraio 2009, nell’ambito della Missione dell’Unione Europea “Eulex” in Kosovo.
Promosso Colonnello nel 2022, è stato impiegato presso la Scuola Ufficiali Carabinieri quale insegnante titolare della cattedra di Scienze Ambientali, in collaborazione con l’Università della Tuscia.
Nel corso della precedente e dell’attuale legislatura, il colonnello Antro ha inoltre collaborato, con le Commissioni parlamentari d’inchiesta “sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori” e “sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie”.

Il colonnello Antro ha coordinato nel 2021 l’indagine che ha portato al sequestro di un grande quantitativo di droga dello stupro:Questa indagine nasce da una stretta sinergia tra la procura di Roma e i Nas. C’era l’esigenza di mettere un freno a un fenomeno che purtroppo sta prendendo piede anche da noi in Italia, quello del traffico e della diffusione delle nuove sostanze psicoattive”, aveva raccontato all’epoca dei fatti.

“Una tipologia di sostanze stupefacenti di nuova generazione di origine completamente sintetica. Composti chimici che hanno differenti composizione ma uniti da un effetto drogante molto più forte delle droghe classiche. Hanno effetti molto più forti”.

L’operazione portò al sequestro di 42 litri di droga dello stupro. Un quantitativo che supera le 50.000 dosi producibili considerando che con un litro sono ricavabili oltre 1200 dosi.  Droga  utilizzata e nota soprattutto per i suoi effetti sulla vittima di inconsapevolezza e perdita di inibizioni, che, essendo inodore, incolore e insapore si presta a essere mischiata con bevande e alcolici e a non dare la sensazione di stare assumendo alcuna sostanza.

B.F.