MONTEFIASCONE – A Montefiascone, sotto il Belvedere, c’è un uomo che da due anni vive nella sua auto. Si chiama Fausto, e la sua è una storia che parla di solitudine, dignità e di una comunità che nonostante le difficoltà cerca di non lasciarlo solo.
Una mattina di qualche giorno fa, poco prima delle 8, i Vigili urbani lo hanno raggiunto per comunicargli che aveva una settimana di tempo per lasciare quel luogo. Non perché sia stata trovata una soluzione per lui, ma semplicemente per spostarsi, senza alcuna alternativa proposta.
In due anni, l’unico sussidio ricevuto dal Comune ammonta a 20 euro. Venti euro in tutto. Per mangiare, Fausto si rivolge alle suore del paese, che però non gli permettono di fare la doccia. Nemmeno al seminario gli è stato concesso l’uso dei servizi igienici. Così, per lavarsi, deve arrangiarsi con il bagno chimico situato sotto il belvedere.
Come se non bastasse, la zona dove teneva parcheggiata l’auto è stata recentemente riservata ai residenti con nuove strisce gialle. Fausto ha dovuto spostarsi più in basso, in un’area dove però non c’è reale spazio per fermarsi.
La sua vita quotidiana è fatta di piccoli gesti di resistenza: raccoglie le cicche da terra per riutilizzarle, si ripara dal freddo invernale con un sacco a pelo e qualche coperta, dormendo in auto. Nonostante tutto, Fausto non chiede soldi: chiede un lavoro e la possibilità di vivere con dignità.
Alcuni cittadini, colpiti dalla sua situazione, stanno cercando di aiutarlo come possono. Qualche negoziante, come il laboratorio di pasta all’uovo davanti al Ragioneria, ha già offerto un contributo. Altri passano per portargli un piccolo sostegno, anche solo pochi euro, o generi di prima necessità.
Fausto non cerca compassione, ma rispetto e opportunità. E i cittadini, ancora una volta, sembrano pronti a dimostrare che la solidarietà dal basso può fare la differenza dove le istituzioni sembrano non arrivare.